Nel momento in cui comincia ad avviarsi, un guerriero della luce riconosce il Cammino. Ogni pietra, ogni curva gli danno il benvenuto.
Egli si identifica con le montagne e i corsi d’acqua, scorge parte della propria anima nelle piante, negli animali e negli uccelli della campagna.
Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce
Con parole dirette, l’autore trasmette una felice intuizione: identificarsi con ciò che ci circonda.
Sentirci parte di questo meraviglioso Tutto, che ci avvolge, benevolo, accogliente, poiché ogni pietra, ogni curva [ci] danno il benvenuto.
Ovviamente, leggendo il libro di Coelho si capisce come ciascuno di noi debba cercare il guerriero della luce nella proprio interiorità: ognuno di noi potenzialmente può esserlo. Ciò significa che tutti, potenzialmente, possiedono questa capacità di vedere con occhi nuovi e sempre diversi la Natura, con la quale bisogna ricercare un originario rapporto simbiotico, come spesso ricordato in altri articoli.
Addirittura l’autore ci suggerisce che parte della nostra anima può essere scorta nelle piante, negli animali e negli uccelli della campagna. Perciò si mostra evidente il passo successivo, quasi naturale: se io rispetto la mia anima e se so che parte di me può essere ritrovata in altre creature; se so che in tutta la Natura esiste quella misteriosa scintilla chiamata vita, allora non posso fare altro che rispettare, amare, proteggere e custodire la Natura medesima.
Si impone un ulteriore interrogativo, però, che precede quello appena scritto: l’essere umano conosce e rispetta la propria anima?
La Natura sì…
Nicolò Raimondi