Nella meravigliosa cornice del Dolby Theatre di Los Angeles (per l’occasione decorato con più di 45 milioni di cristalli Swarovski) si è svolta la notte scorsa la cerimonia di premiazione degli Oscar, il più ambito premio cinematografico.
Poche sorprese in un’edizione mai noiosa, ma nemmeno particolarmente frizzante.
La conduzione di Jimmy Kimmel è risultata anch’essa meno brillante dello scorso anno, seppur con i suoi momenti migliori nella gag ricorrente della serata: il conduttore ha promesso sin dall’inizio una moto d’acqua a chi avesse fatto il discorso più breve della serata.
A livello di premiazioni, le uniche sorprese sono state Get Out vincente come miglior sceneggiatura e il premio come miglior film a La Forma dell’Acqua, dopo la vittoria di Tre Manifesti a Ebbing, Missouri sia ai Golden Globe che ai BAFTA in questa categoria.
Nonostante ce lo si aspettasse già, peccato per chi si è visto “portar via” la statuetta dalle mani (a mio parere immeritatamente). Sto parlando soprattutto di Hans Zimmer e Christopher Nolan, rispettivamente per la colonna sonora e la regia di Dunkirk.
E finalmente arriva anche il momento del camaleontico Gary Oldman. “I film, tale è il loro potere, hanno catturato un giovane uomo del sud di Londra e gli hanno donato un sogno”, ha detto l’attore nel suo discorso – uno dei migliori della serata – ricordando la sua vita e ringraziando per la sua carriera.
Miglior discorso per la vincitrice come attrice protagonista, Frances McDormand (Tre Manifesti) che regala il momento più emozionante di quest’edizione numero 90 poggiando a terra il suo Oscar e facendo alzare in piedi tutte le donne nominate.
“Guardatevi intorno, gente. Perché noi tutte abbiamo storie da raccontare”.
Parlando di presentazioni, come non citare Mark Hamill. L’attore ha presentato facendo un riferimento al tristemente memorabile scambio di buste avvenuto lo scorso anno.
“And the Oscar goes to… non dire La La Land, – si ricorda da solo l’interprete di Luke Skywalker – non dire La La Land…”
Jodie Foster, più tardi, è invece salita sul palco con le stampelle, e alla domanda della collega Jennifer Lawrence “Che hai fatto?”, la Foster guarda torva la platea e risponde gelida “La Streep”, dando all’immensa Meryl la colpa del suo incidente. Siparietto perfetto, davvero.
Concludo spendendo due parole per gli abiti delle star.
Lupita Nyong’o “vince” a mani basse il Red Carpet del 2018, con un favoloso Versace oro e nero.
Jennifer Lawrence e Gal Gadot, rilucenti in due vestiti argentei, incantano col loro fascino, mentre audace e riuscito il look più “pratico” di Emma Stone.
Chadwick Boseman è il migliore degli uomini, con una giacca lunga con ricami argentei, mentre la classe e l’eleganza di Jane Fonda e Meryl Streep regnano incontrastate.
Purtroppo, il titolo di look peggiore – per me – va a Viola Davis quest’anno. E pensare che lo scorso anno aveva conquistato il tappeto rosso…
In conclusione, non un’edizione memorabile ma pur sempre gradevole e affascinante. Fortunatamente non troppo politica, ma generalmente un po’ sottotono.
Ad ogni modo, nulla batte ad oggi l’86a edizione condotta da Ellen DeGeneres.
All’anno prossimo, Oscar!
Matteo Pirovano