Dopo il buon successo ottenuto con il romanzo “Il segno della croce”, Glenn Cooper in questo nuovo libro ripropone il personaggio di Cal Donovan.
Allacciandosi all’antefatto della precedente avventura, ritroviamo il nostro docente di storia della religione tra i labirinti della Biblioteca vaticana e dell’Archivio segreto Vaticano. Il nostro novello Indiana Jones, o Robert Langdom se preferite date le similitudini nella storia, è alla ricerca di informazioni su un oscuro cardinale italiano vissuto a metà dell’Ottocento.
Dalla figura realmente esistita del cardinale Lambruschini e dai famosi prestiti papali richiesti alla famiglia Rothschild all’epoca, la storia di Cooper prende quota. Per pura casualità Donovan si imbatterà in un documento che certifica un prestito al Vaticano mai restituito, sarà l’inizio di una singolar tenzone filo teologica che porterà la Chiesa a chiedersi come onorare un siffatto debito.
La prima metà del romanzo è molto interessante, ambientata ai giorni nostri e nell’ottocento: in parallelo alle scoperte di Donovan rivivremo i fatti dell’epoca con cameo su Mazzini, i moti rivoluzionari e Garibaldi. Omaggio dell’autore alla storia italiana ed ai tantissimi fans che lo hanno portato a vendere nel Belpaese la metà delle precedenti pubblicazioni.
Prima dell’interessante ed audace finale però bisognerà scollinare la parte centrale, a dire il vero un pò lenta e sottoritmo.
Le similitudini del personaggio papale romanzato con l’attuale Papa Francesco hanno favorito Cooper nel portare il lettore ad alcune riflessioni. In primis sul valore assoluto della religione ma soprattutto sulla richiesta di una Chiesa meno materiale e più propensa ad aiutare il prossimo, mettendo a disposizione le sue grandi ricchezze. Non male come messaggio…