Il nuovo romanzo (il III) di Alessandro D’Avenia, in uscita il prossimo ottobre 2014: Ciò che inferno non è. Un romanzo ambientato nell’anno che va dal 1992 al 1993, quello che ha visto protagonista la “Palermo delle stragi” e che ha visto cadere uno dopo l’altro Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e padre Puglisi che era l’insegnante di religione del liceo dell’autore e di cui porta “ancora il sorriso nel cuore”, dice in alcune interviste. D’Avenia ha raccolto la sfida che la vita gli aveva lanciato: raccontare quegli anni terribili con gli occhi vergini di un giovane ragazzo appena adolescente. Ciò che inferno non è: l’intenzione è raccontare l’inferno di quegli anni in cui al contempo, emergono fortissimi bagliori di salvezza, paradiso”.
La scuola sta per finire: un gruppo di liceali palermitani sta festeggiando in piscina, quando dalla tv giungono le immagini della strage di Capaci. Federico è uno di quei ragazzi. Porta il nome di un sovrano antico, e come lui ama la letteratura e la sua terra. Mesi dopo, alla fine di un nuovo anno scolastico, proprio mentre si prepara ad andare a Oxford per un mese di studio, Federico incontra “3P”, il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome intero è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l’invito ad andare a Brancaccio a dargli una mano con i bambini del centro Padre Nostro. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che porta a Brancaccio, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita, quella vera. Quella sera tornerà a casa senza bici – gliela rubano -, con il labbro spaccato da un pugno e con la sensazione di dover ricominciare da capo: dal buio dei vicoli, dalle vite spesso disperate e sempre durissime di Francesco, Maria, Dario e tanti altri; ma anche da Lucia, ragazza dagli occhi pieni di coraggio e limpidezza…
Fino al 15 settembre 1993: il giorno del cinquantaseiesimo compleanno di padre Pino, lo stesso in cui viene ucciso. Il giorno in cui la bellezza e la speranza per Palermo restano affidate per sempre alle sue mani di ragazzo.
E… ora siamo tutti pronti per vedere cosa ci regala il nostro D’Avenia, che proprio pochi giorni fa è rientrato in cima alle classifiche italiane.