“Per vincere ci vuole coraggio e amore.”
Mi capita raramente, o quasi mai, di distrarmi dalla routine e godermi il cinema. Ieri sera ho sfidato me stesso.
Cervello: mode-off.
Comfort: poltrona Vip!
Sala: silenziosa…
Film di genere drammatico del 2017 in cui viene raccontata la storia di Dario, 25enne dall’aspetto interessante e con un talento unico per il basket. Dario, dal sangue nobile, vive in un vortice: fans, ammiratori a volte fastidiosi, una famiglia apprensiva … portandolo così ad essere arrogante, spocchioso e maleducato. Atteggiamenti non sporadici ma continui: un giorno, una ragazza, urta per sbaglio la parte posteriore del suo suv e Dario – senza troppi problemi – la aggredisce non pensando alle conseguenze. Conseguenze che arrivano molto presto: mentre il 25enne fa i conti con la sua distrofia muscolare diagnosticata nel mezzo del campionato, la sua mancanza di rispetto lo condanna a 3 mesi di lavori socialmente utili in un centro di riabilitazione per disabili.
Allenare una squadra di ragazzi in carrozzina diventa per Dario un modello di forza, passione, amore e tenacia per affrontare tutti gli ostacoli che si trova a dover costantemente superare.
Tra questi, l’amore per Isabella … perché per vincere ci vuole coraggio ma anche l’Amore.
21, Settembre. Tiro Libero esce nelle Sale Cinematografiche.
Non sono uno sportivo ma quando qualcosa ti cattura, non sei tu a decidere.
Viviamo in un mondo frenetico.
Viviamo in una dimensione totalmente diversa da quella che è la vita.
Dimentichiamo spesso il nostro IO nel cassetto; confondiamo il fare del bene a noi stessi con l’egoismo.
Questo film, oltre ad avermi strappato lacrime (succede a chi vive: piangere senza mai vergognarsi perché versare lacrime non è roba da bambini ma è emozionarsi, avere un cuore, essere se stessi e amare coloro che tutti i giorni hai intorno) mi ha dato una lezione di vita; lezioni che fino ad oggi nessun formatore è mai riuscito a darmi. Mi ha portato in un mondo parallelo … in grado di vivere una dimensione differente perché quando sperimenti e tocchi con mano, tutto assume un sapore diverso, nuovo.
Un ringraziamento va a tutto il Team di Persone che hanno contribuito alla buona riuscita di questo Film, di questa storia raccontata davvero in modo eccellente e dettagliata. Non è semplice mettere insieme azioni ed emozioni in un film rendendolo accattivante e unico ma questa volta, è successo!
Credo che le realtà in cui oggi viviamo (famiglia, società, paese, città, scuole, aziende, etc.) hanno un costante bisogno di essere ‘ristrutturate’ per garantire e dare l’opportunità alla persona, al singolo, all’individuo di [ri]appassionarsi; e di storie come queste, che diventano testimonianza di vita, ne esistono poche non perché siamo divisi tra chi sta bene ed è perfetto e chi sta male ed è sfigato ma perché mettere “in piazza” i propri problemi, le proprie difficoltà è sinonimo di paura dell’altro e del giudizio che le persone che compongono le nostre sfere possono avere nei nostri confronti.
Il momento giusto per cambiare, è oggi. Non aspettare domani! Ama l’oggi e vivilo…
“Questa è la storia di due ragazzi molto diversi l’uno dall’altra. È la storia di Dario, che credeva di avere tutto. È la storia di Isabella, che aveva paura di rimanere senza niente. Questa è una storia d’amore. Vera come una favola.”
Mi sono permesso, da-non-esperto, di dividere il film in 7 fasi:
Famiglia.
L’ambiente in cui viviamo e cresciamo influisce sul nostro essere, sul nostro IO. Spesso ci troviamo a realizzare i sogni dei nostri genitori per vederli sorridere, per sentirli felici.
Perché semplicemente non vogliamo sentirci in difetto e in debito evitando così rotture di palle. Ci lasciamo avvolgere dal comodo e da tutto quello che ci circonda senza mai fermarci e prendere davvero in mano la nostra Vita: il nostro vero IO. Perché IO non è quello che gli altri vorrebbero che io fossi ma il vero IO sono quello che sono: con i miei pregi e i miei difetti, con le mie doti e i miei errori, con le mie paure e le mie glorie. Nulla è sbagliato di quello che faccio… Prendere in mano la propria Vita significa ogni giorni darsi spazio e tempo per crescere come IO semplicemente sono.
Sport.
Lo Sport è sempre stato la seconda famiglia. Il luogo dove mettere in atto e a fattor comune le proprie doti. Lo Sport è anche un posto pericoloso: fisicamente ed emotivamente; è un luogo di incontro, è un luogo di scontro. Lo Sport ci insegna a diventare adulti e ci indirizza sulla strada del “grande”. Spesso, però, siamo soliti confondere lo Sport – quello vero – con lo Sport-gioco, lo Sport-soldi. Lo Sport è il completamento dell’IO; è la famiglia di adozione dove poter crescere e condividere quello che in una Famiglia è sempre difficile fare con molta tranquillità. Perché è normale: con gli Amici, con i compagni di squadra vivi delle dinamiche differenti rispetto a quelle che vivi nel nido.
Arroganza.
[rif. Treccani] – L’essere arrogante; insolenza e asprezza di modi di chi, presumendo troppo di sé, vuol far sentire la sua superiorità. Il comportamento altezzoso, sprezzante e talora violento che spesso caratterizza chi detiene il potere.
Accusiamo spesso coloro che sono arroganti non andando in profondità e lasciando la superficialità di quello che la parte esteriore ci comunica. A volte, l’arroganza si risolve semplicemente con il tempo da dedicare, con l’ascolto e una chiacchierata. Perché tutti vogliamo sentirci superiori: dal bimbo piccolo che fa i capricci per un giocattolo, all’adolescente per tornare tardi la sera, all’adulto per ottenere quello che ha sempre desiderato … così come succede in una scuola, in un’azienda, etc. Scendere dal piedistallo è la missione a cui tutti siamo chiamati perché metterci all’altezza dell’altro/a, di chi ci sta affianco ci fa vivere le cose nella giusta dimensione.
Aiuto.
Aiuto attivo e passivo. L’aiuto attivo permette di mettere a disposizione e a nudo le vere competenze e qualità a disposizione di chi ne ha bisogno. Ogni volta che fai del bene a qualcuno, lo fai per l’altro/a e lo fai per te. Perché è aiutare la vera ricchezza; forse non monetizzabile ma una ricchezza differente che finché non provi, non puoi capire. L’aiuto passivo, invece, è mettersi completamente in ascolto e a disposizione di chi ci circonda perché farsi aiutare è la forma più bella per dire al proprio IO e al nostro corpo: da solo, non puoi fare miracoli.
Orizzonte.
Fare qualcosa per un’obiettivo. Quell’obiettivo che quotidianamente inseguiamo e cerchiamo di raggiungere e quando qualcosa non va come da manuale, niente. Ci abbattiamo e lasciamo che la rabbia e la tristezza ci colpiscano e siano loro a portarci avanti. Avere chiaro un’obiettivo… un’orizzonte significa ascoltarSI e capire cosa vogliamo da noi stessi: quali sono le cose per cui vale la pena combattere. Essere crudi è vietarsi e non lasciarsi avvolgere dal bello. Poi, basta spostare lo sguardo; ammirare le piccole cose, alzare lo sguardo, definire il nuovo orizzonte e camminare perché è solo in questo modo che dalla felicità nasce la voglia di stare con le persone e diffondere il concetto di bello a se stessi e a chi ci circonda.
Malattia.
… e poi c’è questa: quando arriva, ci piove addosso come una doccia fredda. Crediamo che tutto quello che può capitare agli altri, a noi non può succedere. Invece siamo tutti un disegno e quando questo foglio si bagna o la matita è troppo temperata, appuntita ecco che qualcosa non va come dovrebbe. Il disegno si scioglie o si rischia di fare qualche strappo su quel pezzo di carta, su noi.
Ed è allora che la dimensione, di cui parlavo all’inizio, diventa importante. Scoprire una malattia su noi stessi o su qualcuno che abbiamo affianco ed per noi prezioso diventa motivo di stop, di apprezzamento.
Cominciamo a vivere una dimensione diversa dove le priorità cambiano, dove il secondo diventa una vita e dove le persone diventano l’unico vero punto di riferimento.
Amore.
La sola frase Ti Amo può risolvere tutto. Due parole, una sola frase che assumono un significato diverso a seconda della relazione che ci troviamo a vivere ma in qualunque caso è una frase che assume un unico e vero significato: quando rivolgiamo questa frase a qualcuno è perché a quel “qualcuno” noi ci teniamo, vogliamo bene. E questo bene lo manifestiamo in modi differenti ma tutti con un’unica emozione nel cuore. E succede così: basta uno sguardo, l’aiuto, il supporto, il semplicemente …esserci che ci riempie il cuore di quel “Ti Amo” di cui quotidianamente siamo alla ricerca.
E allora, alzati anche tu dal divano.
Smettila di fare zapping e lasciati avvolgere da azioni ed emozioni che hai (magari) dimenticato con il tempo.
Tiro Libero è la vicenda di un giovane uomo che si trova ad affrontare una malattia tremenda, e lo fa con paura e rabbia, almeno fino a quando non trova un motivo per ricominciare a lottare. Per amore.
Per amore è tutto possibile.
Grazie a tutti gli Attori per aver fatto rivivere a me e a tutti questa bella testimonianza di Vita!