Genere: biografia di Roberto Mancini, che scoprì la “Terra dei fuochi”.
La sua informativa sulla Terra dei fuochi rimase in un cassetto e ignorata per più di dieci anni.
Cominciò la sua battaglia nel 1994 indagando su Cipriano Chianese, l’inventore dell’ecomafia secondo la procura di Napoli. Vent’anni dopo iniziarono i processi. Nomi, fatti e luoghi in cui erano stati seppelliti rifiuti di ogni genere risulteranno essere gli stessi indicati da Mancini. Eppure l’informativa del nostro vicecommissario allora non ebbe alcun seguito, valutata non meritevole di un procedimento giudiziario. A distanza di due decenni è alquanto frustrante sapere che alla sbarra ci sono i medesimi personaggi e che se quella informativa non fosse rimasta chiusa inizialmente in un cassetto sarebbero stati evitati o comunque ridotti danni all’ambiente e alle persone. Lo “scavare” in tutti i sensi nella Terra dei fuochi costò la vita a Roberto, ammalatosi di tumore come altri componenti della sua squadra. Prima della malattia lo hanno ucciso però indifferenza, connivenza e omertà di uomini senza anima legati a giri e interessi più grandi di Lui.
Roberto Mancini, sostituito commissario di polizia, omaggiato alla sua morte da quelle istituzioni che a lungo lo avevano ignorato e osteggiato.
Un libro assolutamente da leggere, magari in compagnia di un buon Maalox.
Non sono mai stato un appassionato di fiction, soprattutto quelle italiane, però l’essermi perso quella dedicata a Roberto Mancini mi dispiace. Direte: ma chi era il personaggio interpretato da Giuseppe Fiorello morto qualche anno fa? Ai più il nome forse dirà poco ma fu colui che scopri’ il sistema delle ecomafie che sfociò poi nella famigerata Terra dei fuochi.
Mancini fu un vero personaggio, poliziotto comunista non omologato, insofferente al potere, una vita in pericolo inseguendo ideali, a cominciare da ragazzo negli scontri di piazza.