Le storie d’amore, quelle davvero belle, non cominciano mai come tali…
Una telefonata nella notte, un incidente stradale, Alice scopre che suo marito Chris è appena deceduto. Con un ritmo incalzante inizia cosi L’isola di Alice, prima fatica letteraria di Daniel Arevalo, sceneggiatore e regista spagnolo.
Con uno stile narrativo abbastanza desueto e originale questo romanzo dipana inizialmente la sua trama come un giallo. Perché Chris, morto per colpa di un aneurisma celebrale, non doveva trovarsi li. Era lontano centinaia di chilometri dal luogo di lavoro presunto e riferito ad Alice poche ore prima al telefono. Il mondo di quest’ultima, incinta e madre di una bambina di 6 anni crolla corroso dal tarlo del dubbio. Possibile che il loro meraviglioso matrimonio fosse una finzione figlia di una doppia vita del marito? La frustrazione diventa paranoia alla ricerca della verità.
Porterà Alice verso un percorso a ritroso alla ricerca del segreto di Chris.
Alla scoperta di una piccola isola che sembra celare la chiave di un mistero che è tutto fuorche’ quello che sembra. Dopo una parte centrale a dire il vero un po lenta e a mio avviso troppo semplicistica il finale è bellissimo. Una conclusione della storia che mette tutte le cose al loro posto.
Legami e affetti venuti meno come promesse non mantenute, ma anche storie d’amore e sopravvivenza che nascono dal niente. Perché le storie d’amore, quelle davvero belle, non cominciano mai come tali…
Leggetelo.