Cari genitori, risparmiate le energie per affrontare le feste dei compagni delle elementari.
Cari neogenitori, voi non dovete temere che crescere un figlio vi potrà costare fino a 14000 euro annui, né le battaglie notturne con le colichine. Voi non dovete deprimervi al pensiero che potrete pure regalare il vostro abbonamento a teatro. Dovete risparmiare energie per affrontare l’unico, vero, lato irrimediabilmente negativo che comporta la scelta di avere un bambino: le feste dei compagni delle elementari.
Adesso il vostro neonato sonnecchia sereno, da solo, protetto da un velo di tulle. Ma presto camminerà, rovescerà le pappine, pretenderà l’iscrizione all’asilo e, prima che possiate prendere delle contromisure, si farà degli amici a sua scelta.
Jessica lo inviterà nel ranch californiano allestito in un campo di mais alla periferia di Milano: lì potranno fare un giro su un pony che odia i bambini, poi gareggeranno con la caccia al tesoro nel pollaio, infine faranno una escursione in mongolfiera dove riceveranno una merenda a base di frutta di stagione e prodotti a chilometro zero.
Martino proporrà il suo party nel circuito delle mini moto simili in tutto a quelle vere. Sarà presente un istruttore per spiegare come si accelera e si fa benzina; poi, tutti insieme, percorreranno in fila il circuito ad anello attorno al lago artificiale. Quelli che riusciranno a tornare, saranno i benvenuti al taglio della torta a forma di casco tridimensionale.
Ludovica proverà a distinguersi con una festa elegante nel giardino di famiglia. I camerieri serviranno finger food in piccoli bicchieri, mentre la party planner si assicurerà personalmente che nessuno soffra di allergie alimentari. Al momento buono salteranno fuori i gonfiabili, ai quali avranno accesso solo i possessori di calzine antiscivolo.
Negli anni Ottanta usavamo festeggiare in salotto. Non era male. Il mio vezzo erano le candeline che si riaccendevano dopo che avevi soffiato. Compivamo anni meno impegnativi, ma siamo invecchiati uguale. E adesso ci scopriamo genitori che forse tendono talvolta a esagerare.
di Emanuele Fant per Credere