Il commento di sr Graziella
Esiste un metodo per la felicità duratura?
Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un’arte della gioia quotidiana?
Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte senza trovare risposta. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. Nelle pagine di questo libro, Alessandro D’Avenia descrive il suo metodo per la felicità e l’incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi.
Scrittore di best seller per i giovani, professore, ma soprattutto educatore, D’Avenia ci racconta un Leopardi nuovo, lontano dagli stereotipi. Ci fa scoprire, attraverso un carteggio ideale, un giovane uomo affamato di vita e d’infinito, appassionato di felicità.
“Una casa pensile in aria sospesa con funi a una stella”, tratta dallo Zibaldone, è la frase illuminante che ci indica come il segreto fecondo di un ragazzo, che gli fa superare limiti e fragilità possa essere il sogno, la poesia. Il fondarsi sulle stelle (de-sidera) cioè sul desiderio, è la possibilità di aprirsi all’amore, a Dio, all’amicizia, per non soccombere di fronte al dolore. Questi sono i pensieri /seme che l’autore getta a piene mani nel suo testo rendendolo affascinante per i giovani e non.
Un libro consigliato soprattutto ai genitori e agli educatori perché riescano a rientrare, nonostante gli anni, nei “ rapimenti” della vita.
Il commento di Riccardo Vaccari
Ho appena terminato la lettura del nuovo libro di Alessandro D’Avenia e come sempre mi accingo a scrivervi le mie impressioni a caldo.
Con la forza poetica della sua scrittura D’Avenia ci ha regalato un libro veramente bello ma di non facile analisi.
Perlomeno per cio’ che riguarda le emozioni di lettura del sottoscritto. Non è un romanzo e questo lo sapete già, ma un saggio che va centellinato nel suo scorrimento. Perché gli spunti di riflessione sono talmente tanti che spesso chi vi scrive ha dovuto interrompere la lettura per apprezzare meglio il loro significato. In questo epistolario con Giacomo Leopardi l’attenzione dell’autore è rivolta principalmente agli adolescenti, ma non solo.
Attraverso un dialogo dell’anima prova a capire e a rispondere alle loro domande prendendo spunto dagli insegnamenti e da quello che per Lui ha significato la lettura delle opere del piu’ grande poeta moderno, Leopardi appunto. Colui che ha trasformato ogni limite in bellezza contagiandolo con la sua passione per la vita.
Ci insegna che l’arte di essere fragili non è essere invincibili ma invincibilmente fragili e imperfetti. Perché gli adolescenti non hanno domande, sono domande e la loro speranza si chiama desiderio. Desiderio di vivere in un mondo di disillusioni e spesso impronunciabili delusioni. Attraverso le sue esperienze come insegnante ci racconta di giovani ragazzi annoiati, stanchi e corrosi dalla monotonia. Per mezzo della lettura poetica rinvigorisce quella fiammella che cova sotto la loro patina di delusione per rispondere alle loro domande. Come si fa a vivere, come si fa a sognare, ad amare e trovare la propria strada. Perché per scrivere poesie bisogna innanzitutto credere nella poesia della vita. Come genitore mi sono immerso nelle tappe della loro vita immedesimandomi nell’arte del riparare. Sinonimo di amore nell’arte di essere fragili.
Cercando di capire, di vedere quell’infinito oltre la siepe per riparare davvero l’incompiutezza delle cose. “Per spegnere tutte le luci e guardare il cielo in silenzio”, quel buio luminoso che “chiama” a fare qualcosa di bello.
Perché uno solo è il metodo di dare compimento a se stessi e al proprio “rapimento” per salvarlo dalla morte interiore: l’amore.
“Questo è il segreto per rinascere.
Questo è l’arte di essere fragili”.