Voci dal cortile. 5° intervista.

Continua la rubrica “Voci dal cortile”, nella quale i genitori che frequentano le nostre scuole ci raccontano cosa è per loro  la scuola salesiana.
Torniamo nella scuola “Maria Ausiliatrice” di Castellanza (VA) per ascoltare la storia di Sabrina.

 

Sono Sabrina, sono sposata con Luca e abbiamo 3 splendidi figli: Gabriele di 22 anni, Alberto di 18 e Isabella di 9.

Sono cresciuta frequentando l’oratorio salesiano: quando le FMA sono arrivate nel mio paese (Dairago), io avevo 8 anni e mi dovevo preparare per la Prima Comunione. Scoprire il loro mondo, il loro carisma, la loro capacità organizzativa è stata un’esperienza incredibile, che mi ha toccato il cuore e l’anima nonostante fossi ancora piccola. Da allora fino a prima di sposarmi, l’oratorio è diventato la mia seconda casa (a sentire i miei genitori, forse anche la prima visto che tornavo a casa mia solo per dormire!).

Purtroppo, i miei figli non hanno avuto la fortuna di vivere la mia esperienza oratoriana e forse è anche un po’ per questo che, man mano crescevano, io e mio marito, abbiamo cercato di raccontare loro questo mondo. Poi un giorno abbiamo pensato di andare all’open day dell’IMA di Castellanza per vedere la scuola primaria, visto che avremmo dovuto, di lì a poco, fare una scelta per Alberto. Mentre eravamo lì, Gabriele è rimasto affascinato da tutto ciò che ha visto e sentito, e ci ha chiesto di poter andare a vedere la secondaria. Usciti da scuola lui aveva ben chiaro il suo futuro: le medie le avrebbe frequentate lì!
Ancora oggi ricorda con entusiasmo gli anni passati all’IMA. Ricorda i momenti speciali con il Gruppo Sales, le iniziative dei tempi forti, e ringrazia spesso di aver avuto dei professori che gli hanno insegnato ad organizzarsi per poter conciliare lo studio con la sua grande passione: il basket. Oggi Gabriele è in procinto di laurearsi in scienze motorie e nel frattempo continua a giocare a basket, insegna minibasket e educazione motoria nelle scuole.

Alberto, invece, dopo aver vissuto due anni difficilissimi nella scuola del nostro paese (consigliataci per non staccarlo dai compagni viste le difficoltà di distacco), è approdato anche lui all’IMA e ha cominciato una nuova vita. È totalmente cambiato: finalmente c’era qualcuno che lo ascoltava e lo capiva, e che si accorgeva delle sue difficoltà. Non era stupido e nemmeno svogliato, era semplicemente un bambino “speciale”. Alberto non ha frequentato la secondaria all’IMA perché abbiamo cercato una scuola che lo potesse aiutare il più possibile viste le sue “difficoltà”. Alla fine, però, l’IMA era rimasta nel suo cuore e quindi ha finito il suo percorso di studi al CIOFS, dove ha ricominciato a vivere il momento del Buongiorno, dove l’accoglienza è di primaria importanza come il valorizzare i talenti di ciascuno.
Oggi Alberto lavora in un bar come ha sempre desiderato.

Isabella invece frequenta la quarta e anche lei ha le idee ben chiare: vuole assolutamente continuare a studiare all’IMA.

L’IMA non è solo la seconda casa per i nostri figli, ma accoglie tutta la famiglia. I genitori hanno diverse possibilità per sentirsi parte attiva della scuola: possono partecipare alle iniziative di AMSSO (l’associazione dei genitori che si occupa di organizzare raccolte fondi per sostenere la scuola), oppure possono essere parte attiva delle Sciure Marie ( un gruppo di mamme che mettono a disposizione il loro tempo, la loro generosità e la loro creatività per organizzare il mercatino di Natale della scuola e non solo), e comunque possono partecipare all’organizzazione delle feste che sono un bellissimo ed importante momento per la nostra scuola.

La festa più bella?

Non saprei. Forse quella del Grazie perché mette insieme l’aspetto ludico e quello spirituale, visto che prevede una Santa Messa che coinvolge tutta la comunità educante. Però, anche la Festa di Primavera organizzata da AMSSO non è niente male considerando che si cerca di creare sempre un grande evento con attrazioni particolari.

Per riassumere un po’ il tutto direi semplicemente: GRAZIE IMA!