– Redazione –
Caro Prof,
per quanto strano e assurdo mi sembri scriverle, sono contenta di poterlo fare.
Mi presento. Sono Virginia, ho 13 anni e abito a Chieri (in provincia di Torino). Sto per iniziare il primo anno di liceo classico e, con questo, una “nuova vita”: avrò nuove materie da studiare, nuovi compagni e compagne, mi farò certamente altri amici, e ci saranno diversi argomenti da affrontare con loro. Non so bene cosa sento dentro per questo inizio. Sono certamente spaventata, ma la mia curiosità di intraprendere questa avventura elimina (o almeno attutisce) ogni timore.
L’anno scorso ho scritto un articolo nel quale parlavo agli adulti cercando di dare voce anche ai miei coetanei. Parlavo del rapporto che c’è tra noi, delle cose belle e meno belle che reciprocamente viviamo, di quante volte ci date forza e delle altre in cui volete immischiarvi troppo nella nostra vita. Non l’ho scritto per ricevere una risposta, né me l’aspettavo, ma lei mi ha risposto! Mi sono subito incuriosita all’idea di poter chiacchierare con un prof su questa complicata e bellissima avventura che io e i miei compagni stiamo per vivere: l’adolescenza. Spesso voi non capite cosa proviamo e, ancora più spesso, noi stessi non capiamo dove siamo finiti.
Perciò sono felice di poter avere questo confronto con una persona che non solo ha già vissuto questa esperienza, ma che come prof la vive quotidianamente.
Una corrispondenza inaspettata
Una corrispondenza di e-mail tra una studentessa e un insegnante che vivono a molti chilometri di distanza e non si sono mai incontrati diventa un libro dal titolo “Virginia e il Professore”, scritto da Virginia Di Vincenzo e Marco Pappalardo, edito dalla Elledici. Lei alle prese con il liceo classico e la voglia di vivere “senza fretta” questa avventura che si chiama adolescenza, lui che vive tra famiglia, scuola, giornalismo, social e volontariato, con tanta voglia di sognare e di aiutare altri a credere nei propri sogni.
Tutto ha inizio da una bella lettera che Virginia invia ad uno storico sito che si occupa di tematiche educative, Note di Pastorale Giovanile; una lettera che non sfugge al Professore che invia a sua volta una lettera al sito per rispondere alle domande poste dalla ragazza, così come fa con i suoi alunni in aula normalmente. Internet diventa dunque una specie di postino virtuale, il sito una sorta di ufficio postale per un intero anno scolastico e le e-mail delle lettere vere e proprie. Cosa hanno da dirsi due mondi tanto vicini e distanti al tempo stesso? Innanzitutto, che studenti e docenti hanno moltissimo da condividere e su cui confrontarsi, molto di più di quanto si pensi!
C’è sempre molto di più di quello che da adulti immaginiamo o identifichiamo: c’è il “vecchio” (della nostra adolescenza e di ogni adolescenza), solo che spesso noi lo dimentichiamo; c’è il presente che non è facile da comprendere ma che rischia di essere sempre giudicato male, quando invece sarebbe meglio tacere nel dubbio o, perché no, dire bene; c’è il nuovo che spesso gli adolescenti non sanno definire poiché nasce proprio con loro e che come adulti dobbiamo osservare con meraviglia, curiosità, giusta distanza.
Due mondi che dialogano
L’epistolario o lo scambio epistolare, inoltre, è uno dei generi maggiormente diffusi nella letteratura di tutti i tempi, dunque anche questo è un bel punto d’incontro. Poi, non dimentichiamoci che gli studenti diventeranno adulti e gli insegnanti sono stati studenti, il che avvicina questi due pianeti. I pensieri di Virginia non valgono meno di quelli del Professore a motivo della giovane età, né contano di più quelli di quest’ultimo per l’età adulta o per la professione, perché entrambi sono protagonisti alla pari nelle “terre dell’educazione”, ciascuno per la propria parte e con una chiara distinzione dei ruoli.
Ogni lettera affronta un tema del mondo adolescenziale e giovanile, che apre poi a varie riflessioni che toccano la vita di tutti: amore, amicizia, famiglia, corporeità, cambiamento, dolore, fede, scuola, letteratura, tempo libero, musica, web, sogni, progetti, futuro, università, lavoro, impegno, bontà, cattiveria, legalità, gratuità, gratitudine. Nel trattarli non c’è tra i due protagonisti chi ha ragione e chi no, chi pone la domanda e chi risponde, poiché si tratta di un dialogo educativo attraverso gli strumenti della cultura e della quotidianità. Leggendo “Virginia e il Professore”, ognuno può vedere sé stesso, immedesimarsi nell’una o nell’altro, scoprire qualcosa di nuovo e perdere qualche certezza, rasserenarsi dinanzi le problematiche vissute e trovare la forza per affrontarle, capire che tutti abbiamo da imparare e soprattutto, nel farlo, abbiamo bisogno di un altro. Ad un certo punto lo scambio di e-mail si interrompe per diversi anni, finché… È un libro per preadolescenti (ultimo anno della Secondaria di I grado), adolescenti, giovani e educatori (docenti, genitori, formatori, catechisti, animatori, ecc.) che risponde all’emergenza educativa puntando sull’ascolto, sul non rimandare le questioni importanti, con il linguaggio quotidiano. Affronta tutti i temi del mondo degli adolescenti e dei giovani da diversi punti di vista e senza aver paura di quelli più scottanti; stimola al confronto sincero, seppur difficile a volte, tra le generazioni. Valorizza la scuola, le discipline, gli aspetti relazionali, il rapporto educativo tra alunno e docente, incoraggiando i primi a credere in sé stessi e secondi a non mollare la sfida educativa. Che questo possa avvenire anche a scuola o a partire da essa come una sorta di “corrispondenza di amorosi sensi”? Relazioni e valori sono naturalmente instabili e a volte temporanei, però da vivere in quel tempo determinato con intensità e con piccoli segni e sogni di un “per sempre”.