Tra le centinaia di canzoni prodotte nel corso della carriera artistica di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, troviamo delle parole che ricorrono spesso.
Qualcuno si è divertito a fare il censimento delle sue canzoni e ci sono in modo particolare quattro parole che tornano con frequenza: una è “vita”, l’altra è “ballo” o “ballare”, l’altra è “bambino”, e l’ultima è “sole”.
Tra le tante altre che ricorrono o che comunque segnano i testi delle sue canzoni, abbiamo voluto soffermarci sulla prima, la parola Vita.
Sì, Jovanotti, con le sue canzoni ci parla di vita e ci trasmette vita e gioia di vivere. Eppure, tutta questa vita ha una origine famigliare, che forse non tutti sanno. Jovanotti infatti ha affermato, in una intervista:
“C’è un filo nella mia infanzia che è quello di una tristezza della mia mamma, che per me è sempre stato forse il motivo più forte per il quale ho sentito il richiamo dell’attitudine a portare allegria. Perché è come se venissi investito da questo ruolo in casa, dal ruolo del terzo figlio che avesse un po’ la capacità di farla sorridere”.
Fin da piccolo, per la questione familiare della mamma, Lorenzo si è sentito investito della missione di portare allegria e vita in casa. Missione che poi si è allargata e diffusa a tutte le persone che incontra e che ascoltano le sue canzoni.
Andiamo a spulciarne alcune, solo per capire quanto la vita segni il suo percorso umano e artistico.
1. L’inno alla vita “Oh vita”
Partiamo dalla canzone più famosa, il suo “inno alla vita” che è il testo “Oh, vita” in cui dice:
Come posso io
non celebrarti vita?
oh, vita
2. Una vita piena “Pieno di vita”
Come si può non celebrare la vita, la propria vita, con tutto quello che essa è?
Ciascuno di noi è invitato a cantare e brindare alla propria vita. Ma soprattutto siamo chiamati, pur nelle difficoltà e sofferenze che si incontrano nel corso del tempo ad essere “Pieni di vita”, affidandoci con fede alla speranza di un cambiamento, quando sembra che tutto non vada per il verso giusto:
Pensa a quante volte sembra proprio che non va
E poi cambia tutto in poche ore
E non è scritto da nessuna parte che io e te
Avremmo avuto vita regolare
Non è mica vero che tristezza ed allegria
Son distribuite in modo uguale
E’ un estate bellissima! E’ finita di già.
Una moto che parte, una sonda su Marte
Un ricordo che brucia ancora
Perché è pieno di vita, è pieno di vita
è pieno di vita
Certamente la vita non è sempre piena e ci abbattiamo, ci buttiamo giù, perdiamo la voglia di vivere, cadendo nella tristezza e nella malinconia. Proprio in quei momenti, più di tutti gli altri, siamo chiamati a ricordarci di vivere, perché la morte si mischia alla vita e come canta anche in “Border Jam”: “L’odore di vita è forte, si mischia all’odore di morte”. Quindi, pensando a chi non c’è più, a chi non è riuscito a portare in pienezza la sua vita, andandosene troppo presto: “Ricordati di vivere”.
Me lo diceva una fotografia
che stava appesa al muro in casa di mia nonna
di un giovane che non fece mai tempo ad invecchiare
e non si fece mai dimenticare
in quella vecchia foto in bianco e nero
con gli occhi in procinto di sorridere
sembrava come dire proprio a me
“Lorè, ricordati di vivere”
Se anche ti restasse solo un attimo
ricordati di vivere
se nelle tasche avessi solo polvere
ricordati di vivere
se dentro al cuore avessi solo un battito
ricordati di vivere
oh oh
ricordati di vivere
Sempre immersi in situazioni difficili possiamo cantare con Jovanotti, nella famosissima “Il più grande spettacolo dopo il big-bang”, che:
è bello vivere anche se si sta male,
volevo dirtelo perchè ce l’ho nel cuore,
son sicurissimo…amore!
Anche se si sta male, è bello vivere! Non c’è messaggio più positivo di questo.
4. “Immortali”
Noi siamo gli immortali
Canta così nella canzone sopracitata. In una intervista, Jovanotti afferma che “Gli immortali sono i mortali. Non mi piacciono le citazioni, ma in questo caso bisogna riconoscerli, perché insomma Borges dice: “Non c’è un mortale che per un attimo nella sua vita non si sia sentito immortale”. Secondo me la musica ti apre questi varchi.
Come i bambini, i bambini sono immortali perché non sanno che c’è la morte, e gli artisti lo sono quando sono nel loro momento creativo, perché lì si sospendono i parametri che ci contengono, il tempo e lo spazio. E quand’è che il tempo e lo spazio svaniscono, quando fai l’amore, quando sei molto innamorato, e quando stai facendo qualcosa dentro il quale sei nel tuo elemento. Non parlo solo di cose artistiche, anche a un medico succede, può succedere anche a uno che ha costruito questa sedia.
Si può essere creativi in qualsiasi ambito, nel momento in cui riesci proprio ad essere nel flusso di te stesso. Quella cosa lì è magica, in quel momento lì sei immortale perché non pensi alla morte, sei l’espressione della vita”.
5. Vivere: fino all’ultimo secondo
Immaginandosi di essere un astronauta, che sta per morire, Jovanotti canta:
Fai tornare indietro il tempo
Fammi rivedere il mondo
Fammi vivere la vita fino all’ultimo secondo
Il segnale è debolissimo
Rispondigli
E ditele che sto pensando a lei
Che l’ultimo pensiero è solo lei
Soltanto lei
é un testo che invita a vivere fino in fondo, e l’ultimo pensiero, prima di morire, è proprio per la persona innamorata, verso cui va l’ultimo pensiero.
Anche in “Affermativo” troviamo un cenno alla vita vissuta fino in fondo, in mezzo a un luogo dove tutti sono morti, possiamo trovare una persona “viva”.
Immerso nella nuvola
Di vita e di morte delle persone
Dentro la propria sorte
Affermativo e unico anche se nel marasma
Esisto sono qui non sono un fantasma
Non si può vivere in un mondo senza cielo
Non si può vivere in un mondo chiuso
Non si può vivere in un mondo senza cielo
Non si può vivere in un mondo chiuso
Affermativo affermativo
qui ce n’è uno vivo
La vita e l’amore
In tante canzoni che cantano l’amore, troviamo in esse la radice della vita. L’amore, in fondo, è ciò che ci salva. In “Salvami” infatti canta:
La storia ci insegna che non c’è fine all’orrore
la vita ci insegna che vale solo l’amore
Salvami salvati salvaci salviamoci
E nella canzone “Ti voglio un bene dell’anima” ricapitola un messaggio già emerso, ovvero che anche nella fatica, la vita è bella perché c’è qualcuno da amare, qualcuno a cui dire appunto “ti voglio un bene dell’anima”
forse è tutto qui
che cosa vuoi che dica
forse è proprio questo
il bello della vita
poter dire un giorno
è stata una fatica ma,
ma ti voglio un bene dell’anima
Concludiamo questo breve excursus sulle canzoni di Jovanotti che parlano di vita con il testo di “si alza in vento” che ci invita a vivere, provare a vivere, perché è proprio nei nostri cuori che deve alzarsi un vento e farci alzare in piedi, farci camminare:
in fondo a questi nostri cuori
si alza il vento
bisogna vivere
si alza il vento
bisogna vivere, provare a vivere
Fonte: donboscoland