Uccisa dal nostro disamore

Di Monica Mondo

 

Questa di Marinella è la storia vera, che scivolò nella morte all’improvviso, sola. Soli lo siamo tutti, ma lei se n’è andata senza un gemito, senza essere vista e udita.

C’è tanto vento al Nord, in questi giorni. Così forte da far cadere gli alberi. Il proprietario di una casetta di quelle “nuda proprietà”, si preoccupa e si impegna per far controllare gli alberi del giardinetto, in quel di Como, periferia. Solo che “nuda proprietà” significa che c’è un’inquilina, di cui si attende la morte, senza prevederla, dato che ha solo 70 anni. Però al telefono non risponde, i vicini non ne sanno nulla, e tocca chiamare le forze dell’ordine, forzare cancello e alloggio.

Ecco, Marinella era lì, in cucina, seduta composta. Tranquilla, se n’era andata una mattina appena bevuto il latte, o in un pomeriggio di pioggia, guardando il pezzo di cielo dalla finestra.
Se n’era andata da due anni, forse più. Con i suoi ricordi, una vita mai raccontata e che nessuno può raccontare.

Nessuno da settembre 2019 l’aveva più vista. Come vive una donna sola, senza un amico, un cane da coccolare, un prete con cui parlare, senza.

Come siamo diventati, così frettolosi e cinici, così timorosi, con la pandemia che ha galoppato e ci ha attanagliato di paura, da non accorgerci che chi ci abita accanto è una persona, e forse un sorriso, una domanda, un conforto si potevano dare. Come siamo diventati, pronti a giustificarci, ci mancherebbe, chi ne sapeva niente, e possibile non avesse un parente… come siamo, indifferenti e concentrati solo e talmente su di noi da dimenticarci degli altri.

L’astio e il disamore sono il portato della paura, e della tv sempre accesa nelle stanche ore serali. La mummia di Marinella non mostra segni di sofferenza. Forse lei s’è lasciata andare, stanca di parlare tra sé e sé, e desiderosa di farlo con gli angeli. O forse il buon Dio ha avuto pietà e le è apparso pieno di luce, tendendole la mano. Ora la casa nuda proprietà è libera, vuota. Siamo un po’ più vuoti anche noi, liberi meno.

 

Fonte: ilsussidiario