“La mistica dell’istante” di José Tolentino Mendonca – ed. Vita e pensiero
In questa soglia dell’Avvento, dopo l’estate, nell’autunno colorato e struggente, vale la pena di fermarsi alcuni momenti e prendere in mano la propria esistenza.
Sono ricominciati gli incontri in presenza, siamo rientrati nella routine, il calendario si infittisce e fa un po’ lo slalom con altri calendari che ci richiamano su diversi fronti con urgenze, problematiche, inviti, programmi. Rispetto a tale situazione, il cardinale Tolentino, studioso e poeta, ha scritto un libro originale, nuovo, che incanta per il messaggio semplice e profondo, molto adatto per il nostro tempo della fretta.
E ha riconosciuto come portali d’ingresso del divino nella nostra vita i cinque sensi, quanto di più concreto e corporeo ci caratterizza.
Vogliamo riportare alcune espressioni da cui è illuminata la tesi di fondo del sacramento dell’istante.
“Non un istante idealizzato e astratto, ma questo istante concreto. Questo preciso minuto in cui ci troviamo, quest’ora concreta della nostra vita, quei giorni che il nostro cuore affronta con più o meno speranza…
Il padre domenicano Perrin, che fu il grande confidente di Simon Weil, diceva che nulla di ciò che conosciamo è più simile all’eternità se non l’istante, e che bisogna pensarlo simbolicamente come un sacramento, l’ottavo… A ben vedere siamo continuamente derubati del passato e, per quanto facciamo, non siamo in grado di anticipare nemmeno la più piccola frazione di futuro. Non ci resta altro che l’istante; solo l’istante ci appartiene. È il fragile ponte di corda che unisce il tempo e la promessa.
Nella meravigliosa ed esigente poesia di Teresa di Lisieux, ne abbiamo conferma:
La mia vita è solo un attimo,
un’ora di passaggio.
La mia vita è solo un giorno che svanisce e sfugge.
Oh mio Dio, tu sai che per amarti sulla terra
Non ho che l’oggi.La mistica dell’istante ci rimanda, così, al cuore di un’esistenza autentica, insegnandoci ad essere davvero presenti, a vedere in ogni frammento l’infinito, ad ascoltare il mormorio dell’eternità in ogni suono, a toccare l’impalpabile con i gesti più semplici, ad assaporare lo splendido banchetto delle cose frugali, a inebriarci con il profumo del fiore sempre nuovo dell’istante”.
L’autore: nel 2018 Papa Francesco l’ha chiamato a Roma come archivista e responsabile della Biblioteca Vaticana e, nello stesso anno, gli ha chiesto di predicare gli esercizi spirituali alla Curia vaticana. Nel 2019 l’ha nominato cardinale.
Un cardinale convinto che l’esperienza del Vangelo e della fede sia quella della libertà. E che Gesù sia un poeta.
Per conoscerlo meglio ci sono interviste interessanti su youtube.
Suor Graziella Curti