Ragazzi non cedete alla paura

Di Paola Belletti

 

Cari ragazzi,
dopo un anno e mezzo di pandemia finalmente vi preparate a meno restrizioni! Alla vostra età, è importante trascorrere più tempo fuori dalla famiglia e sperimentare momenti di indipendenza insieme agli amici. Ma avere questo tipo esperienze, di questi tempi, non è stato facile. Sappiamo che le limitazioni che avete dovuto affrontare vi hanno messo a dura prova.
Vi è stato chiesto di rinunciare a molte cose: la scuola, lo sport e tutte le scoperte che si possono fare solo stando insieme ai vostri amici!

 

Tante privazioni ma anche creatività

Improvvisamente, nel marzo 2020, il modo in cui è naturale vivere alla vostra età si è congelato. Molti di voi hanno vissuto un primo momento di euforia generale: “vacanze anticipate e niente scuola per due settimane!”. In questo tempo sospeso vi siete dedicati a fare le cose per cui il tempo, prima del lockdown, sembrava non bastasse mai: Playstation, Instagram, TikTok, Netflix.
Nelle settimane successive avete cercato di trovare un modo alternativo per riprendervi il tempo che la pandemia vi stava rubando: avete cominciato ad incontrarvi on-line, avete iniziato a guardare film insieme, a fare attività o sport in gruppo, ognuno dalla propria casa.

Dopo alcuni mesi il lockdown finiva e l’hashtag #AndràTuttoBene sembrava essersi avverato. Con l’arrivo dell’autunno del 2020, quando eravate pronti a riprendervi il vostro tempo dopo aver riassaporato una normalità estiva, nuove restrizioni e nuova confusione: di nuovo didattica a distanza, niente incontri con gli amici, niente sport.

 

Ragazzi, siete stati eroici

Vi siete nuovamente immersi in un mondo virtuale che vi aveva fatto sentire meno soli in una fase iniziale…ma che cominciava a diventare troppo! Vi veniva chiesto ancora di rinunciare e resistere: se dovessimo pensare ad un premio Nobel per la capacità di adattarsi a situazioni difficili andrebbe sicuramente a voi!

 

Il peso dell’isolamento si fa sentire

In questo scenario, però, qualcuno è rimasto più isolato. Alcuni di voi si sono trovati a trascorrere ancora più tempo nella solitudine della propria stanza. Altri si sono trovati a dover stare più tempo in una famiglia complicata e senza valvole di sfogo. La paura di uscire ha inondato alcuni di voi. Stress, ansia, depressione, poca energia e timore per il futuro hanno cominciato ad occupare i vostri pensieri tanto da portare qualcuno a rimanere in casa anche quando non era più necessario.

 

Non avere paura di chiedere aiuto

Dopo questa esperienza prolungata di isolamento, può essere difficile tornare a scuola, riprendere le uscite con gli amici o le attività sportive. A volte è difficile riconoscere di avere bisogno di aiuto e capire a chi rivolgersi.

Intorno a voi avete tante figure di riferimento: i genitori, il pediatra, il medico di base, gli insegnanti, che possono ascoltarvi e aiutarvi. In questo caso, una soluzione potrebbe essere, ad esempio, contattare un professionista della salute psicologica, che potrà aiutarvi a capire meglio la vostra paura, e a superarla.

 

Fonte: Aleteia