di Rosangela Carù
Storia di Chiara Corbella Petrillo
Mi è stato proposto di leggere questo libro per la nuova recensione, presentandomelo come un testo molto forte. In effetti la vicenda narrata “stupisce e allo stesso tempo, terrorizza, affascina.”
Non puoi leggerlo di corsa, va quasi centellinato per capire bene la forza, il coraggio, la fede della protagonista e tuttavia è così coinvolgente che desideri saperne di più e pagina dopo pagina arrivi alla fine, con un po’ di fazzoletti bagnati.
In SIAMO NATI E NON MORIREMO MAI PIÙ si racconta la storia di Chiara Corbella Petrillo, con le sue parole e i ricordi di chi l’ha conosciuta e ne ha condiviso la profonda esperienza di fede: un’esistenza che non si è arresa di fronte alla morte fino, a diventare un segno di speranza per tutti noi. Un libro che, come scrive il marito Enrico, “serve semplicemente per testimoniare, a chi vuole aprire il cuore, che Dio è buono e che si può morire felici.”
È stato scritto da due amici intimi di Chiara ed Enrico: Simone e Cristiana; si erano conosciuto ad Assisi quando erano fidanzati. Con loro, da subito, hanno condiviso tanti segreti dell’anima, camminando insieme nella stessa direzione, sempre presenti nei momenti felici e in quelli di sofferenza, fino al momento dell’ultimo saluto.
“Tutto è stato vissuto nella gioia ed è diventato vita per gli altri.”
Chiara ed Enrico hanno vissuto un fidanzamento non facile che ha trovato la sua svolta decisiva alla marcia francescana durante la quale “crollano tutte le difese” e raggiungono la “guarigione del cuore.” Da fidanzati hanno fatto entrambi la scelta di vivere il Vangelo, hanno ricevuto la grazia di incontrare Gesù e desiderano camminare incontro a lui. Ma la concretezza della vita è un’altra cosa, soprattutto quando bisogna dire un sì che fa male.
E di “sì” la giovane coppia ne ha dovuti dire tanti: con la prima gravidanza, arrivata subito dopo il matrimonio. Questa attesa li aveva colti di sorpresa, ma nello stesso tempo con tanta gioia, gioia che si è trasformata in dono, perché Chiara ha deciso, supportata da Enrico, di portare a termine la gravidanza, nonostante fosse certa l’impossibilità della figlia Maria Grazia Letizia di vivere.
Ma l’amore non può aspettare e arriva Davide Giovanni; anche per lui, Chiara fa la scelta di farlo nascere, per affidarlo subito al Cielo. Accettare non è facile, ma con il sorriso Chiara dice: “Non capisco, ma accolgo.”
Non passa molto tempo per sapere che è in arrivo Francesco ed è sano! La notizia riempie di felicità i futuri genitori e i numerosi amici che sono sempre accanto a loro.
Ma al quinto mese di gravidanza, è Chiara ad avere una notizia drammatica: “il drago”, come lo chiamerà lei, non le lascia speranza di vita e le farà raggiungere i suoi due figli, già in Paradiso, a soli 28 anni.
In questa storia tutto è uscito dalla logica umana, perché “Dio è qualcosa di più grande dei nostri desideri”. In Chiara, non sono mancati i momenti di sconforto, di dubbio che hanno però lasciato subito spazio alla “scoperta di una volontà di Dio nelle avversità, di un amore che affronta il dolore e che sa trasformare il male in bene.”
“Capire che dietro ad ogni cosa c’è Dio è una cosa meravigliosa, perché senza Dio, tutto diventa un caso.” E il matrimonio di Chiara ed Enrico ha permesso alla “Grazia di moltiplicarsi.”
Un aiuto particolare nella loro storia è stato dato da padre Vito, francescano, sempre pronto a sostenere la coppia con parole e gesti concreti di vicinanza, per una grande amicizia umana e spirituale. Altra figura significativa e di supporto indispensabile è Daniela, ginecologa che ha accompagnato Chiara nelle sue gravidanze e fino all’ultimo istante di vita.
Chi andava a trovare i Petrillo, poi tornava a casa consolato e grato.
Sicuramente l’amicizia è, insieme a Chiara, la protagonista di questo libro. Ma un’altra “presenza”, costante nella narrazione, è la Madonna: sempre invocata, perchè amata accanto al Figlio che stava sulla Croce e che Chiara testimonia con la sua vita. La madre Celeste è stata pregata dalla giovane coppia, insieme agli amici, in ogni circostanza della loro vita, anche andando a Medjugorje, quando la malattia di Chiara era già avanzata. Il coraggio di tutte le scelte nascevano proprio da una fede limpida e infinita.
Non voglio entrare troppo nei dettagli del racconto, per non togliere la sorpresa di leggere un libro che narra una vicenda dolorosa, ma è illuminata da una luce particolare che apre la porta alla Speranza.
E per l’estate sarà un buon compagno di viaggio. Ne vale la pena!
Ma… non dimenticate di preparare i fazzoletti accanto a voi.