Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
6 giugno 2021
Vangelo di Marco 14, 12-16. 22-26
Commento di suor Cristina Merli, FMA
Lo sai, sarà domani.
Intanto organizzi una cena con i tuoi, prenoti una sala grande, arredata e pronta.
Li vuoi con te, anche se lo sai: ti lasceranno solo, domani.
Li vuoi lo stesso,
con te, intorno alla mensa,
con te a fare festa,
con te a gustare ancora una volta l’ebbrezza della tua presenza.
Prendi il pane, lo benedici, lo spezzi e lo dai: “questo è il mio corpo”.
Sarà così, domani:
pane impastato di croce e di sputi.
Prendi il vino, ringrazi e lo dai: “questo è il mio sangue”.
Sarà così, domani:
vino imbevuto di aceto e fiele.
Lo sai, ma li dai.
E loro prendono, questi apostoli, nostri compagni di incomprensioni, senza intuire che prendere e mangiare vuol dire diventare Te, impastarci del Tuo pane spezzato dal sapore di sangue e chiodi, di tenerezza e amore, di presenza ed eternità.
Pane e vino, corpo e sangue.
Lo sai, e li dai.
A loro come a noi.
Prendete, questa sera e, da ora in poi, prendete quando volete.
Prendete: dono e supplica.
Dono di chi promette che sarà sempre con noi.
Supplica di chi chiede di non essere lasciato solo, ma preso, accolto, abbracciato nel corpo chi soffre, nella vita di chi arranca, nei passi dei giovani che Ti cercano, anche nei gesti estremi, e ancora non lo sanno.
Continua, sempre e per sempre, a darTi e a supplicarci.
Perché senza il tuo prendete non ci è dato di vivere.
Possiamo solo provare a sopravvivere.