Un nuovo incontro attraverso il perdono

da | 17 Mag 2021 | Giovani

Di Claudia Raimondi, Erica Merati – Castellanza

 

Vivere la quotidianità ci mette sempre nella condizione di fare delle scelte che potrebbero aprirci a nuovi incontri e percorsi; ma questo spesso si scontra con la realtà in cui viviamo.

Per far valere le nostre idee, la nostra personalità e le nostre scelte non ci è però possibile sfuggire al confronto/scontro diretto con gli altri. Quante volte ci è capitato di affrontare situazioni scomode legate ai nostri affetti, per cui il conflitto era inevitabile, fronteggiando situazioni di violenza, intolleranza, pregiudizio ed incomprensione.

In ogni scontro c’è una doppia faccia della medaglia: chi subisce e chi infligge; ma non sempre si tratta di una netta distinzione; spesso ognuno ha la sua parte di ragione e responsabilità. La prima reazione spontanea ad un’ingiustizia, in quanto uomini, è sicuramente un atto di rabbia e di vendetta, causata dall’orgoglio. Questo atteggiamento ci porta spesso ad essere accecati da sentimenti contrastanti, che ci portano a sottovalutare o non considerare l’opzione del perdono.

Nel nostro percorso di giovani cristiani ci è sempre stato insegnato a saper perdonare. Scrivendo della virtù della giustizia, il Cardinal Martini sottolinea come Dio sia l’esempio da seguire: “Lui fa giustizia a noi devianti, poveri, peccatori; è lui che ci perdona, ci riabilita, ci ama”. Anche Papa Francesco, nella Fratelli Tutti, si sofferma sul tema del perdono e porta alla nostra attenzione come esso sia difficile da comprendere e mettere in pratica. Ci ricorda ad esempio che “la vera riconciliazione non si rifugge dal conflitto ma si ottiene in esso”, è una scelta personale che non può essere imposta e non deve impedirci di far valere i nostri diritti.

Quando si affronta un conflitto è inevitabile uscirne cambiati, diversi. Il percorso verso la riappacificazione comporta non solo un lavoro personale ma anche collettivo, infatti nel tentativo di raggiungere la pace come obiettivo condiviso ci è chiesto di scendere a compromessi, ascoltando e accettando le proposte altrui e mettendo da parte l’orgoglio entrando in un’ottica di miglioramento.

In conclusione, usando le parole di Papa Francesco, per raggiungere la pace è necessario costruire una “società in cui il valore di stare insieme come esseri umani è senz’altro più importante di qualsiasi gruppo minore” e qualsiasi forma di presunzione ed egoismo.