5^ Domenica di Quaresima – Anno B

5^ Domenica di Quaresima – Anno B
21 marzo 2021
Vangelo di Giovanni 12,20-33
Commento di suor Susanna Anzini, FMA

 

I greci manifestano il desiderio di vedere Gesù, anche noi, soprattutto in questo periodo, abbiamo bisogno di vedere Gesù, attraverso dei suoi testimoni autentici. Abbiamo bisogno di persone che sappiamo mostrare un modo differente di essere, che anche in questi tempi di lockdown, di chiusure e di fatiche sappiano coltivare la virtù della speranza, sappiano indicare il positivo, il bene continua ad operare anche se in silenzio. Noi come cristiani dovremmo avere la capacità di essere così, dovremmo avere la forza di coltivare la speranza, non perché confidiamo nelle nostre capacità, ma perché la nostra fede è in Gesù, morto e risorto per noi.

Ecco allora che la sete di questi greci è immediatamente comprensibile, è la sete di chi cerca relazioni autentiche, che sappiano dare luce e speranza a tutta la vita. Anche noi abbiamo questo desiderio e, contemporaneamente, siamo chiamati a fare quello che Filippo e Andrea fanno per questi uomini: essere testimoni di Gesù.

Di fronte alla richiesta dei greci di conoscerlo, Gesù sembra non rispondere direttamente, ma fa riferimento alla passione e alla croce. Come non pensare all’episodio di don Bosco e mamma Margherita? Siamo all’oratorio, mamma Margherita ha lasciato la sua casa e la sua famiglia, quando era ormai giunta ad un’età in cui godersi i nipotini e un po’ di meritato riposo, per aiutare il figlio ad occuparsi dei ragazzi più poveri e bisognosi, la ricompensa? Povertà estrema, ragazzi che rubano le coperte, che le distruggono l’orto, incomprensioni e tanto, tanto lavoro. Stanca e sfiduciata vorrebbe tornare a casa, si confida con don Bosco che per tutta risposta si limita ad accennare al crocifisso e mamma Margherita resta.

La fede vera e autentica è questa, quella che per amore è disposta a dare la vita, non solo nel senso di gesti estremi, ma anche nei piccoli e più nascosti sacrifici quotidiani.

Gesù è chiaro con noi, ci dà l’esempio, ci chiede di seguirlo, ma ci mostra che la strada che conduce in paradiso è quella che passa per la croce. È questo l’unico modo per dare frutto: se il chicco di grano non muore, rimane solo. Gesù ci ha dato l’esempio e ci invita a seguirlo su questa stessa strada.

Le parole di Gesù vengono poi confermate dalla voce del Padre, che si fa udire, non per confortare Gesù che è ben consapevole di quello che lo attende, ma per noi. Per assicuraci che il Padre non ci abbandona, così come non abbandona Gesù e non lo abbandonerà neppure nel sepolcro.

La via della croce non è mai facile da percorrere, ma è la sola strada che conduce alla salvezza, abbiamo inoltre la certezza che su questa strada non siamo mai soli: Dio non ci abbandona mai e inoltre possiamo trovare dei Cirenei, altri fratelli che si pongono al nostro fianco e ci aiutano e sostengono.