“Prima di essere un sentimento, l’odio è una scelta’’: questa è la frase che mi ha colpito.
Una frase che riassume il romanzo ‘’Città d’argento’’ di Marco Erba.
La storia di Greta, una ragazza di Milano.
A lei piace nuotare, le piace canticchiare le solite canzoni sott’acqua per arrivare prima al traguardo.
Le piace sfidare gli altri in piscina e, quando si tratta di gareggiare, non le interessa la nazionalità o la storia degli avversari.
Ma se si parla del suo papà, Greta vorrebbe scoprire di più.
Il padre, Edin, di famiglia bosniaca musulmana originaria di Srebrenica, ha vissuto la guerra in Bosnia Erzegovina e porta tante croci nel cuore, così tante da non riuscire a ritornare nella città in cui è nato, neanche per far visita alla mamma malata, Ema, che ora vive a Sarajevo.
Grazie ad una gara di nuoto che si svolge proprio a Sarajevo e a cui Greta deve partecipare, la famiglia decide di affrontare un viaggio, che cambierà nel profondo tutti i componenti.
E grazie a questo viaggio Greta troverà anche il suo primo vero amore, con cui si sentirà finalmente libera. Scoprirà inoltre cosa è successo realmente nel luglio del 1995, sulla sua terra dell’est.
Un romanzo che alterna l’adolescenza come la conosciamo noi e l’adolescenza vissuta in un periodo di guerra.
Un romanzo che ha creato un mondo nella mia testa e che mi ha fatto capire come l’umanità possa diventare atroce.
Un romanzo che ti prende e che scorre veloce. E posso ammettere che anche le mie lacrime nel leggerlo sono scorse velocemente.
Se lo consiglierei?
Assolutamente sì, Marco Erba narra una pagina di storia in modo veritiero, senza filtri.
Un libro adatto a qualsiasi età.
Edin, Greta, Goran e tutti gli altri sono pronti ad accogliervi nel loro mondo e a non lasciarvi andare senza qualcosa.
A me hanno lasciato una storia di cui non ero a conoscenza.
Mi hanno lasciato il ricordo di una città d’argento, abitata da persone buone e di gran cuore.
Nefertari Lavorano, III Liceo Economico Sociale
Scuola Maria Ausiliatrice – Varese