1^ Domenica di Quaresima – Anno B

1^ Domenica di Quaresima – Anno B
21 febbraio 2021
Vangelo di Matteo 4,1-11
Commento di suor Beatrice Schullern, FMA

 

“In questo tempo di Quaresima, accogliere e vivere la Verità manifestatasi in Cristo significa prima di tutto lasciarci raggiungere dalla Parola di Dio, che ci viene trasmessa, di generazione in generazione, dalla Chiesa.” Con queste parole, tratte dal Messaggio per la Quaresima 2021, Papa Francesco ci invita non solo a lasciarci interpellare dalle Scritture, ma a conformare la nostra vita alla verità del Vangelo.

“Ogni tappa della vita è un tempo per credere, sperare e amare”. La Quaresima, più di altri tempi liturgici, ci invita alla conversione, ad un cambio radicale di vita. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa”, ci ricorda ancora il Papa.

Come fare? Da dove partire?

Guardiamo insieme a Gesù per comprendere come ci chiama a seguirlo in questo tempo di preparazione alla Pasqua. Il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima ci presenta le tentazioni di Gesù nel deserto (Mt 4, 1-11). In questo luogo, arido, solitario e inospitale, il Figlio si unisce al Padre in profonda preghiera, in un dialogo d’amore intimo e prolungato. Ed ecco che, “dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame” (Mt 4,2). ”Se tu sei Figlio di Dio, dì che queste pietre diventino pane” (Mt 4,3), intima Satana.

La tentazione è sottile, sembra innocua. Che male c’è, diremmo noi?

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4), ribatte Gesù, ricordandoci che la fame di verità, di amore, di senso che ciascuno di noi ha nel cuore la può appagare solo Dio. Spesso cadiamo nell’inganno satanico di pretendere di saziare questa fame con ciò che non sfama.

Di cosa nutro la mia anima? Come sazio la mia sete di verità, la mia fame di amore?

So dire dei “no” secchi a ciò che è apparentemente innocuo, ma che mi allontana da Dio e mi rinchiude nel mio egoismo, allontanandomi anche dai fratelli?
Qual è il digiuno che il Signore mi sta chiedendo per tornare a Lui?

“Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù” (Mt 4,6), incalza il tentatore. “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo” (Mt 4,7), ricorda Gesù. Quante volte pretendiamo che Dio esaudisca i nostri progetti e perdiamo la fiducia in Lui nel momento in cui la realtà ci riserva qualcosa di diverso da quanto sperato! Nel raccoglimento e nella preghiera silenziosa, la speranza ci viene donata come ispirazione e luce interiore che illumina sfide e scelte di ogni giorno. All’inizio di questa Quaresima chiediamo il dono di avere un cuore umile e semplice, capace di affidarsi al Padre che è nei cieli.

“Tutte queste cose ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai” (Mt 4,9), mente Satana. Gesù sa bene che solo al Padre dobbiamo rendere culto (cfr. Mt 4,10) e senza esitazione respinge l’offerta lusinghiera del demonio. Non cede a compromessi.

La tentazione del potere è uno dei più subdoli inganni attraverso i quali veniamo allontanati da Dio e dai fratelli; unito a questo, vi è la seduzione della carne, del denaro, del successo. Con cuore sincero, domandiamoci se siamo ripiegati su noi stessi, se siamo schiavi delle nostre passioni; se così fosse, con umiltà chiediamo perdono e cerchiamo di riparare con gesti di carità.

“Vivere una Quaresima di carità vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia di Covid-19”, ci ricorda il Papa. “Nel contesto di grande incertezza sul domani, ricordandoci della parola rivolta da Dio al suo Servo: «Non temere, perché ti ho riscattato» (Is 43,1), offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio”.