Grazie perché… “siamo sulla stessa barca”
Tutti ricordiamo quel 27 marzo in cui Papa Francesco, da solo sul sagrato di S. Pietro bagnato dalla pioggia e segnato dal suono delle sirene delle ambulanze e dai rintocchi delle campane, ci aiutava a riflettere su queste parole del Vangelo: “siamo tutti sulla stessa barca”, noi tutti e con noi Gesù.
«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai.
[Signore] ripeti ancora: «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” (cfr 1 Pt 5,7).(Papa Francesco, 27 marzo 2020)
Sono state parole che ci hanno accompagnato in questi tempi; in particolare hanno ritmato i giorni di questo ultimo mese che ci vede ora celebrare una festa della riconoscenza molto particolare, certo priva di tutti i colori e i suoni della gioia, ma non per questo meno ricca di intensità.
Il nostro Grazie si rivolge in primo luogo al Signore che non ci ha lasciato soli in questo mare agitato e non ci farà mancare la sua presenza. Questa è la nostra fede!
Il Grazie è poi anche per ogni sorella nelle nostre comunità che con la sua vita, con il suo esserci, ci ricorda la bontà, la grandezza, la misericordia, la sapienza e la creatività di Dio Padre.
Il Grazie va ad ogni membro delle nostre Comunità Educanti, con cui stiamo condividendo questa “navigazione” che non sempre lascia intravvedere la rotta da seguire, ma che ha una meta certa da raggiungere: la felicità dei giovani, qui e nell’eternità.
E il nostro Grazie, oggi in particolare, va a sr Maria Teresa per il suo essere guida e sorella in mezzo a noi, certa di poter “gettare ogni preoccupazione in Dio perché lui ha cura di ognuno dei suoi figli”.
Per lei, in modo speciale, oggi è anche la nostra preghiera, perché “non abbia paura”, ma possa sentire la presenza forte di Dio che tiene il timone di questa grande nave su cui siamo tutti insieme.
E come gli antichi naviganti avevano bisogno delle stelle per navigare, noi siamo certi che Maria è per noi la Stella del mare che guida la nostra nave nel porto sicuro.
A lei ci affidiamo con riconoscenza e le affidiamo in modo speciale sr Maria Teresa in questa festa della riconoscenza così unica nella storia.