28 giugno 2020 – Anno A
Vangelo di Matteo 10, 37-42
Commento di suor Daniela Tognoni, FMA
La liturgia di questa XIII domenica del Tempo Ordinario ci presenta la conclusione del discorso missionario del capitolo 10 del Vangelo di Matteo (Mt 10,37-42) con il quale Gesù istruisce gli apostoli nel momento in cui, per la prima volta, li invia in missione nei villaggi della Galilea e della Giudea.
Due aspetti sono essenziali: in primo luogo, il legame del discepolo missionario con Gesù è più forte di qualunque altro legame; in secondo luogo, egli non porta sé stesso, ma Gesù, e mediante Lui, l’amore del Padre.
La priorità del legame con Cristo domanda l’autentica conversione di ogni relazione: nel mistero della Pasqua (di cui ci parla la Seconda Lettura) tutto rinasce in modo nuovo, anche l’amore fra genitori e figli. Il primato richiesto dal Signore è il principio garante di relazioni liberate da ogni deviazione idolatrica; solo Dio è Dio. Amarlo sopra ogni cosa significa amare chi sta intorno nella prospettiva giusta, cioè in Dio. Chi si lascia attrarre in questo vincolo di amore, non può che essere trasparenza di Cristo e pregustare già su questa terra la ricompensa del giusto ossia l’essere riconosciuto come luogo della presenza del Signore. Per un salesiano “La missione altro non è che l’essere totalmente presi da Dio così da diventare sua presenza trasfigurante tra i giovani” (P. Chavez, ACG 394). Nel momento in cui “lasci tutto per Gesù, la gente riconosce in te il Signore” (Papa Francesco). Questa totalità è la cifra del vero amore: non importa se quanto si dona è poco o molto; l’importante è che sia tutto.
“La croce e il bicchiere d’acqua sono i due estremi di uno stesso movimento: dare […] Amare nel Vangelo non equivale ad emozionarsi, a tremare o trepidare per una creatura, ma si traduce sempre con un altro verbo molto semplice, molto concreto, un verbo fattivo, di mani, il verbo dare” (E. Ronchi).
Ciò che conta è che si dia tutto e che tutto sia dato con amore e per amore: “Dare la vita, dare un bicchiere d’acqua fresca, ecco la stupenda pedagogia di Cristo. Un bicchiere d’acqua fresca se dato con tutto il cuore ha dentro la Croce. Tutto il Vangelo è nella Croce, ma tutto il Vangelo è anche in un bicchiere d’acqua.”
Accogliamo l’invito della Parola di questa domenica a perdere noi stessi e i nostri piccoli – grandi possessi per aderire con libertà a un Amore che ci ricompensa sorprendentemente:
“Abbandona te stesso, e mi troverai. Vivi libero da preferenze, libero da tutto ciò che sia tuo proprio, e ne avrai sempre vantaggio; ché una grazia sempre più grande sarà riversata sopra di te, non appena avrai rinunciato a te stesso, senza volerti più riavere. Da’ il tutto per il tutto”. (L’imitazione di Cristo).