Domenica delle Palme
5 aprile 2020 – Anno A
Vangelo di Giovanni 11,55-12,11
Commento di suor Graziella Curti, FMA
Maria di Betania unge i piedi a Gesù. Il racconto, situato nell’imminenza della Pasqua, è uno dei più sorprendenti e delicati del Vangelo. Segna l’inizio degli ultimi giorni di vita del Signore e narra di questa donna che, grata per la risurrezione di suo fratello Lazzaro, compie un segno messianico di adorazione e amore. Il contesto è dato da un banchetto a cui partecipano i discepoli, i più intimi del Signore, ma pure una folla di giudei con cattive intenzioni nei confronti del Maestro e di Lazzaro. Quest’ultimo, infatti, attira molti curiosi perché destato dai morti. I capi dei sacerdoti allora deliberano di farli morire tutti e due.
Un biblista contemporaneo commenta: “il vero protagonista del racconto è il profumo, che di sua natura si dona, diffondendo piacere e gioia. È simbolo del Dio amore, che non può non amare e non comunicarsi a tutti. Ma di amore dato non si vive: si può solo morire. Chi ama dà la vita e vive solo se è corrisposto. Dio è amore. Dove c’è amore lì c’è Dio”.
Con l’unzione di Betania, l’ora della Passione e morte si avvicina. Una donna, con un gesto che anticipa i grandi misteri che stanno per compiersi, unge i piedi del Signore. Il suo gesto, di delicata intimità, si esprime con passione vincendo lo sguardo e sostenendo il giudizio dei curiosi e dei maligni che lo vorrebbero banalizzare o “sporcare”.
Eppure c’è qualcuno, Giuda, che cataloga secondo il segno del denaro e dello spreco l’atteggiamento di Maria. “Perché questo unguento non si è venduto per trecento denari?”. Ci sono due economie: da una parte calcolo e vendita, dall’altra amore e spreco. Il gesto folle della donna, che continua ad asciugare i piedi del Maestro, viene però approvato da Gesù: “Lasciala fare, che lo custodisca per il giorno della mia sepoltura”. Lei unge il suo corpo mentre è vivo. “Il problema non è onorare un defunto, ma amare il vivente”.
Oggi, nella mia preghiera chiederò al Signore che la mia vita sia per Lui un profumo.