Un centro per la salute in Etiopia
Un centro per la salute a favore della donne, dei bambini e dei rifugiati
Sulla strada che collega Gambella a Pugnido si trova il centro di Abobo, un piccolo paese fatto di polvere, capanne e sorrisi. Pur essendo in Etiopia, la maggioranza della popolazione è di origine sudanese, perché è vicino al confine e sono molte le persone che hanno cercato rifugio qui per fuggire dalla guerra e dalle carestie. In un Paese nelle cui zone rurali la povertà è endemica, i rifugiati sudanesi si trovano spaesati, senza punti di riferimento e privi di qualsiasi sostegno, eccezion fatta per i campi profughi che sono sorti nei dintorni di Gambella.
Abobo si trova sulla strada principale, l’unica asfaltata della zona che anche don Filippo Perin, SDB, usa per raggiungere la sua missione, Pugnido. Ad Abobo sorge anche un centro per la salute, avviato nel 2002 da un gruppo di volontari italiani e spagnoli insieme ai Salesiani del posto. Oggi conta 40 posti letto, un repartino dedicato ai bimbi malati e a quelli che soffrono di denutrizione, e una piccola ala che ospita l’Ostetricia.
Il centro per la salute è molto conosciuto dalla popolazione perché non si limita a ospitare i degenti nei suoi repartini, ma svolge anche un importantissimo lavoro capillare sul territorio. Gli infermieri del centro visitano i villaggi, hanno il polso della situazione quando la malaria endemica si fa viva con maggiore recrudescenza, invitano le donne timorose a recarsi nel loro ospedale per uno screening sanitario, combattono ogni giorno la loro personale battaglia contro la mortalità infantile attraverso una minuziosa opera di prevenzione.
Al centro per la salute di Abobo operano Tere e Maria, due dottoresse italo-spagnole, che così raccontano il loro operato: “Nel nostro piccolo centro siamo impegnate ogni giorno nella prevenzione e nella cura delle patologie endemiche, in particolare cercando di aiutare le mamme e i loro bambini. Le nostre sono piccole ma significative azioni quotidiane: vaccinazioni delle mamme durante la gravidanza, prevenzione di malattie come anemia, ipertensione, malaria e infezioni varie che causano gravi conseguenze anche al neonato. Senza dimenticare l’importante attività di diagnosi precoce, screening regolare ed esami semplici da offrire gratuitamente”.
Le dottoresse e gli altri membri del personale medico seguono le mamme con i loro piccoli attraverso diversi programmi pre e post-parto, le sostengono con farmaci durante la gravidanza e forniscono un servizio di maternità con parto sicuro, garantendo il trasporto in ambulanza a Gambella per le donne che necessitano di interventi più difficili. “Per darvi un’idea di cosa significhi tutto questo: abbiamo una media di 40 vaccinazioni materne alla settimana e di 30 parti al mese” proseguono le due dottoresse.
Il centro per la salute continua a funzionare anche grazie alla solidarietà internazionale che riceve.
“Non sappiamo se domani avremo la fortuna di ricevere un aiuto per mandare avanti questo centro sanitario – concludono Tere e Maria –. L’unica cosa sicura è che domani, come ogni giorno, arriveranno delle mamme con i loro bambini per le vaccinazioni, si presenterà una donna in travaglio e un bambino avrà bisogno di urgenti cure mediche”.
Fonte: Infoans
Per ulteriori informazioni: www.missionidonbosco.org