“La prima dedica non può che essere alle mie retine che, smettendo di funzionare, mi hanno costretto prima, e permesso poi, di conoscermi meglio”.
Con un umorismo spiazzante e una straordinaria plasticità, Daniele Cassioli inizia così il racconto della sua esperienza di vita che lo ha portato a diventare campione paralimpico di sci nautico, ma soprattutto un ragazzo felice, perché ha imparato ad andare contro vento.
Infatti: “Il vento contro è proprio quella condizione ideale che ti fa venire voglia di volare”.
Daniele si lascia letteralmente andare nei racconti che portano con sé profumi, odori, gusti – talvolta amari perché sanno di sconfitta o di perdita di un affetto, ma pur sempre preziosi nel proprio bagaglio di vita – che accompagnano le sue esperienze di esplorazione del mondo, come quella di distinguere una città dall’altra per gli odori o per i rumori.
Come ha fatto a diventare campione in uno sport incredibile come lo sci nautico? E perché proprio quello fra tutti gli sport paralimpico? Lo scoprirete leggendo il libro, ma certo la risposta ha a che fare con i suoi genitori che non l’hanno tenuto sotto una campana di vetro, ma l’hanno sempre mandato a giocare con gli altri bambini; con la sensazione di massima libertà che prova solo sugli sci d’acqua; con la fiducia cieca nel suo allenatore – cieca sì, come lo dice lui stesso: “Fidarsi ciecamente, un modo di dire che nel mio caso è letterale. … la mia vita si fonda sulla fiducia: di me stesso e degli altri.
Un libro che si legge in un fiato… e si diventa subito amici di Daniele, che ti porta con sé nel suo mondo, che forse non sarà fatto di immagini, ma che è proprio come il nostro, con le gioie e le paure, le conquiste e le delusioni, i sogni e le speranze.
Le prime trasgressioni, la prima cotta, la scelta dei vestiti abbinati con i colori giusti: tutto narrato con estrema naturalezza e quel tocco di humour che rende la lettura davvero piacevole!
La cosa bella, andando a conoscerlo di persona in uno dei suoi incontri con i ragazzi delle scuole, è che i suoi consigli sono “inclusivi”, cioè rivolti a tutti i giovani: “non rinchiudetevi a giocare con i videogames, fino a non essere più capaci di muovervi, ma fate come me che non ho avuto paura di scendere in cortile a giocare a nascondino anche se… naturalmente perdevo sempre!”. Questo è diventato ormai anche il suo impegno con i bambini non vedenti: lo sport è la strada per uscire di casa e misurarsi con la vita.
“Amo lo sport, perché mi ha insegnato a conoscermi, a capire i miei limiti e a imparare come superarli, partendo da ciò che ho e non da quello che mi manca. Mi ha inoltre permesso di comunicare che la vita è godibile, qualunque sia la condizione che siamo costretti a vivere. Insomma, lo sport mi insegna tutti i giorni a diventare migliore”.
Insomma, un libro consigliato per l’estate dall’autore stesso, che sulla sua pagina Facebook scrive:
Un libro per le vacanze estive? “Il vento contro” è il top! Non perché l’ho scritto io eh! Però se diamo da leggere ai ragazzi dei mattonazzi paurosi è normale che poi si dica: “ecco, i giovani non leggono più…”. E dopo che l’avete letto vengo a scuola a trovarvi! Con l’inizio del nuovo anno accademico! Per rendervi la vita facile è scritto grande! E poi fa ridere e un po’ riflettere! Ve li firmo tutti con la mitica penna a 4 colori così potete scegliere quello che preferite!