Di sr Marilisa Miotti
Mentre in molte situazioni le intese si sciolgono fin dal loro nascere, la Scuola salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice costruisce alleanze come ponti, è un ponte.
Ponte tra il passato, la tradizione e i valori fondamentali che hanno ispirato don Bosco e Madre Mazzarello e l’oggi, spesso anarchico, orfano, liquido, senza volto cercando di umanizzare le relazioni tra gruppi, classi, generazioni.
Ponte tra l’io molto invadente di ciascuno, che crea narcisismo autoreferenziale e il noi della comunità e del servizio attraverso le buone prassi, le esperienze di solidarietà, le proposte che portano alla didattica cooperativa, al service learning con cui interpretare il Sistema preventivo di don Bosco, oggi.
Ponte tra l’attività scolastica con i suoi riti, tempi, procedure e la realtà sociale, il contesto, il territorio, le agenzie associative, industriali, gli Enti, le Parrocchie non solo con l’alternanza scuola-lavoro, ma con le reti, i percorsi formativi e pastorali.
Ponte tra il nucleo che gestisce la scuola: direzione, docenti e gli alunni, i loro genitori costruendo comunità educanti che sono chiamate a riflettere, pregare, lavorare per costruire momenti di gioia e di appartenenza.
Ponte tra gli alunni più capaci e quelli meno fortunati favorendo la solidarietà, la simpatia anche con una didattica lenta, ma efficace e rispettosa del passo di ciascuno.
Ponte tra l’indifferenza, la gelosia, l’esclusione tra pari e la fiducia degli insegnanti e degli educatori verso ciascun alunno, capace di sollecitare speranza, creatività, inclusione, collaborazione, sussidiarietà.
Ponte tra il bisogno di conoscere, di scoprire, di sapere e il gusto di apprendere, approfondire, rielaborare sfruttando ogni tipo di didattica, da quella frontale a quella laboratoriale, da quella della memorizzazione a quella delle competenze sociali e disciplinari.
Ponte tra il desiderio di infinito posto nel cuore di ogni ragazzo e la realizzazione del progetto di Dio su ciascuno attraverso, la proposta di riflettere sulla propria spiritualità, la cura della religiosità, la vicinanza ai Sacramenti della Penitenza e dell’Eucarestia, la “parolina all’orecchio”.
Ponte che partendo dal punto accessibile al bene di ogni ragazzo, porta allo sviluppo del sogno di Dio su ciascuno con il dovere ben fatto a tempo e a luogo. La logica della quotidianità, infatti, è la via maestra della felicità personale e comunitaria. Non cose straordinarie, ma l’ordinaria vita vissuta straordinariamente bene.
Ecco l’identità della Scuola salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice: una realtà che parte dalla persona, è radicata nell’insegnamento di don Bosco e di Madre Mazzarello, in aperta e continua osservazione dei bisogni e dei desideri degli alunni per elevarli e portarli a compimento.
È una scuola che non solo getta ponti tra una sponda e l’altra delle realtà, ma genera vita, genera entusiasmo, bellezza. A partire dallo stupore del creato, dalla contemplazione dell’affetto che avvolge ogni persona, dalla gioia di una carezza fatta di attenzione, dall’efficacia di un incontro che fa scoprire il bello e il buono che ciascuno porta in sé.
È una scuola che accompagna l’alunno nel suo divenire, favorendo i processi di crescita nello sviluppo del sapere, del pensiero critico, della maturazione degli affetti, delle emozioni e degli interessi, delle competenze e della professionalizzazione.