“Prof., lei che farà durante le vacanze estive?”
Finiti gli Esami di Stato, mi ritorna in mente quella domanda posta da uno studente negli ultimi giorni di scuola.
Cercare una risposta, è una buona occasione per organizzare questo prezioso tempo, perché non passi senza lasciare un segno positivo. Qui non si tratta di considerare il budget da investire o l’avere uno, due, tre, quattro settimane di ferie, ma di piccoli atteggiamenti da assumere e più o meno grandi scelte da compiere.
Che vuol dire?
Che non sempre investire molti soldi fa vivere la migliore vacanza possibile, per quanto dovrebbe favorirla in partenza; allo stesso modo non è detto che in una sola settimana non si possano concentrare i migliori giorni dell’estate, magari non valorizzati in un intero mese. Dunque provo a rispondere alla domanda iniziale, lo faccio sicuro che sarà difficile incontrare le esigenze di tutti e che non tutto potrà essere realizzato per quanto sognato, desiderato o progettato.
Innanzitutto fa bene cambiare un po’ ambiente, svolgere occupazioni diverse e trovare tempo per se stessi, per i propri cari, per gli hobby. Poi, puntare sulle buone letture, quei libri comprati o ricevuti in dono e accatastati spesso per mancanza di tempo, che ora non attendono altro che essere amati.
Inoltre ci aiutano le iniziative culturali di città, paesi, località turistiche, tra sagre, musica, serate danzanti, dibattiti, rappresentazioni teatrali, tutte opportunità di svago e di incontro con l’altro senza troppi limiti e stress. Ci sono chiese e musei, chiusi o a cielo aperto, luoghi parlanti dinanzi ai quali per stupore resta solo ascoltare, tacere e ammirare. Che dire della natura, troppe volte ferita d’estate, ma mai vinta e sempre generosa, da curare e proteggere mentre ci cura e ci protegge.
Non dimentichiamo i viaggi, le gite, le escursioni, i pellegrinaggi a coprire le esigenze del corpo, della mente, del cuore, dell’anima, o in tanti casi, più che a “coprire” a “scoprire” chi siamo, chi vogliamo essere, cosa sogniamo, perché ci mettiamo in cammino. Aggiungo le attività di volontariato in favore dei più piccoli, degli anziani, dei malati, dei poveri, dei migranti, dei senza dimora, certi che la solidarietà non va in vacanza.
Così, tutti cresciamo ed impariamo con stupore da chi e ciò che ci circonda, ci incontra, oppure scegliamo e cerchiamo, magari innamorandoci un po’ e scoprendo qualcosa di nuovo, perché la pausa estiva sia un virtuoso riempimento e non un pericoloso svuotamento.
Marco Pappalardo