Titolo della tesina: “Yes we can”. Sottotitolo: “Uomini, storia, letteratura, cinema uniti contro il razzismo”.
Così Luca (nome di fantasia) ha scelto di licenziarsi dalla scuola secondaria di primo grado. Da Jesse Owens (e il film Race) a Mandela, da Il buio oltre la siepe ad Obama, passando per don Bosco. Sì, proprio lui e quel #nessunoescluso che ha fatto da ritornello più di una volta in questo anno scolastico.
La mamma di Luca non ha messo nè penna nè tastiera su questa tesina. Ha lasciato che si esprimesse la perfetta sinergia tra Luca e la sua prof di Storia.
Così è stato fino a quando, in vista dell’esame orale, sono risuonate in casa le parole conclusive della tesina “la carità non conosce diversità di razza, nè distanza di luoghi” (don Bosco). Di un’attualità imbarazzante!
C’è un #nessunoescluso di oggi sui quali in casa di Luca si sono aperti gli occhi e le orecchie, tra un notiziario radio e un telegiornale. Lo sguardo incredulo del ragazzo ha sollecitato un confronto sui migranti (persone e non numeri, ricorda papa Francesco), sulla vicenda dell’imbarcazione Acquarius, sulla dichiarazione di alcuni ministri italiani. E qui i genitori di Luca non hanno più potuto e voluto tacere. Hanno cominciato a spiegare i fatti, i precedenti, le vicende internazionali.
“Ma fra 70 anni, la storia cosa racconterà di noi, che sapevamo e non abbiamo fatto nulla per impedire queste cose?”
Interrompe Luca, stroncando ogni ulteriore tentativo di ragionamento. Non sappiamo proprio cosa scriveranno sui libri di storia di queste vicende, certo “non siamo innocenti” (come afferma il titolo del comunicato dell’Azione Cattolica Italiana https://azionecattolica.it/non-siamo-innocenti).
“Non siamo innocenti noi, cittadini italiani, che ci siamo assuefatti al principio che la nostra tranquillità, il nostro benessere, il nostro lavoro e i nostri figli vengono prima di quelli degli altri, non importa se in fuga dalla morte, dalla povertà, dalla persecuzione. […] Non siamo innocenti noi, comunità di credenti, che ci siamo rassegnati all’idea che tutto questo non ha nulla a che vedere con la nostra fede, con la credibilità del Vangelo di cui vorremmo essere testimoni, sapendo benissimo che Gesù si è fatto carne povera tra i poveri e per i poveri”.
Il silenzio, carico di desolazione e inquietudine, avvolge la casa di Luca. Lui non ha ancora compiuto 14 anni. Tra quattro sarà un cittadino elettore. Speriamo che la memoria e lo spirito critico lo accompagnino!
Chiara Tintori