La Bellezza al giorno d’oggi attraversa una crisi evidente, soprattutto quando si ritrova ridotta a quanto più è in voga: culturismo, fitness, chirurgia estetica, botulismo e… chi più ne ha… più ne metta.
L’invito invece per questo mese di maggio è rivolto a quanto non possiede il sapore dell’estetismo e non si rivolge all’effimero ma punta molto più in alto, verso una dimensione che non conosce corruzione e deterioramento.
L’Altissimo che si rivela al popolo d’Israele gli consegna la Torah che, come sosteneva un grande Maestro, ha un pregio inestimabile: “la Bellezza è la Torah”. Si tratta di comprendere che accettando di vivere, giorno dopo giorno, nel semplice contesto quotidiano alla luce di questa Bellezza, tutta la persona ne viene irradiata e si irradia sulla storia dell’umanità. Una via d’amore che non vuole conoscere compromessi e pone l’Altissimo al di sopra di ogni convenienza, di ogni personale vantaggio: aderire al bene e praticarlo.
Ogni azione, pensiero o legame con chi è viandante e pellegrino nella storia viene innervato da un raggio particolare che esprime la presenza dell’Altissimo e crea Bellezza. Una logica ben diversa diventa importante e inalienabile.
La sete del Creatore cresce e chiede di abbeverarsi all’acqua viva che sgorgherà dal Tempio, come hanno insegnato i profeti Ezechiele e Gioele, e da Gerusalemme secondo l’insegnamento di Zaccaria.
Con una particolarità di trasfigurazione che attira: chi beve si disseta ma può diventare, a sua volta, fonte di acqua viva per gli altri. La novità si incarna nella persona che può vivere l’alleanza con fiduciosa speranza.
Questa è Bellezza, la stessa che risplende nella Bella, nella Sposa del Cantico dei Cantici:
Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono come quelli dei colombi.
La Bella, crea Bellezza.
Quest’acqua rigeneratrice ha percorso la storia di Israele ed è giunta a lambire una fanciulla di Nazareth che vive in questo clima, ne assimila l’aria, accoglie dentro di sé la polla d’acqua.
Quante donne l’hanno preceduta? Mirjam di Nazareth conosce le loro vicende, sono entrate nella sua mentalità, nella sua adesione all’alleanza.
Il Creatore ha continuato lungo i secoli a disseminare la Bellezza, a donarne dei lampi. I biblisti la denominano “la lunga veglia preparatoria”.
Quando ormai la notte sembra finire, spunta la giovane fanciulla di Nazareth. È giunta, nel mistero, la pienezza dei tempi. La nostra salvezza pende dalla risposta di una giovane ragazza che, come affermano i Padri della Chiesa, “raduna in sé tutte le bellezze della creazione”.
Paolo VI nel discorso conclusivo del Congresso Mariologico del 1975 affermò:
Maria è la creatura ‘tota pulchra’; è ‘la donna vestita di sole’ (Ap 12,1), nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrumani, ma accessibili, della bellezza soprannaturale.
Canta la liturgia ambrosiana:
Del tuo volto bellissimo, Signora,
tu fai liete le stelle;
forte e pietosa la tua dolce mano ci regge e ci soccorre.
Sr Cristiana Dobner