La bambina stava preparando un suo pacco di Natale. Avvolgeva una scatola con costosissima carta dorata. Impiegava una quantità sproporzionata di carta e fiocchi e nastro colorato.
«Cosa fai?» la rimproverò aspramente il padre. «Stai sprecando tutta la carta! Hai idea di quanto costa?». La bambina con gli occhi pieni di lacrime si rifugiò in un angolo stringendo al cuore la sua scatola.
La sera della vigilia di Natale, con i suoi passettini da uccellino, si avvicinò al papa ancora seduto a tavola e gli porse la scatola avvolta con la preziosa carta da regalo. «È per te, papi» mormorò.
Il padre s’intenerì. Forse era stato troppo duro. Dopo tutto quel dono era per lui. Sciolse lentamente il nastro, sgrovigliò con pazienza la carta dorata e aprì pian piano la scatola. Era vuota!
La sorpresa sgradita riacutizzò la sua irritazione ed esplose: «E tu hai sprecato tutta questa carta e tutto questo nastro per avvolgere una scatola vuota!?». Mentre le lacrime tornavano a far capolino nei suoi grandi occhi, la bambina disse: «Ma non è vuota, papi! Ci ho messo dentro un milione di bacini!».
Per questo, oggi c’è un uomo che in ufficio tiene sulla scrivania una scatola da scarpe. «Ma è vuota» dicono tutti. «No. È piena dell’amore della mia bambina» risponde lui.
Nella vita di una famiglia ci sono spesso molte “scatole vuote”. Che sono considerate tali solo perché stiamo diventando incapaci di vedere ciò che è “invisibile”.
Parliamo di un sentimento che è costruttivo e indispensabile per la famiglia, i rapporti umani, l’educazione e la vita. Sembra una cosa da niente. È la fibra dell’amore, ma nessuno ci pensa. Per Don Bosco era importantissima. Aveva perfino inventato una festa solo per questo! La chiamano gratitudine e con un sinonimo molto bello: riconoscenza. Comincia proprio di qui: saper riconoscere, saper vedere.
La nostra vita quotidiana è piena di doni:
c’è chi pulisce, chi prepara il cibo, chi provvede all’essenziale, chi conforta, chi incoraggia, chi porta gioia, chi parla e chi ascolta. Accorgersi di tutto questo è sentire scorrere dentro di sé la meravigliosa linfa dell’Amore, che unisce e chiede solo di crescere e propagarsi.