Accattivante.
Forse per gli attori. Forse per il tema.
Una sala piena di adulti ma non solo. Molti giovani: più giovani di me.
È stato fantastico aver sentito la partecipazione attiva di tutti in sala: dalle risate, ai brusii fino agli accenni con la testa!
Gli sdraiati.
La storia di un padre e un figlio: conviventi part-time. Due generazioni a confronto che non c’azzeccano nulla, o forse sì!?
Una relazione all’apparenza complicata ma decisamente semplice: forse basta l’ascolto? O la comprensione?! E se a c’entrare fossero entrambe?
Un padre occupato e distratto dagli affari: come se volesse perdersi e non pensare al resto, a nient’altro!
Un figlio che vede nei suoi amici la sua “nuova” famiglia… perché quella d’origine è un peso, un continuo ostacolo.
Ma entra in gioco un uomo. Età adulta. Un uomo che per il nipote significa costanza e presenza: tenacia e complicità.
Il nonno!
Rapporti che si incrociano continuamente, che fanno da specchio alle situazioni che quotidianamente ognuno di noi vive in ogni luogo: dalla famiglia, alla scuola, al lavoro…
Rapporti di fiducia e di messa alla prova in una famiglia a volte troppo stretta, a volte troppo larga: gli Amici. Quella figura che funziona un po’ da scudo: tra l’Io e il mondo esterno.
Rapporti che ci interrogano continuamente: quali sono oggi i nostri ideali!? Quali le figure presenti e quali quelle di esempio?