Avevo già letto un romanzo di Marco Ciriello, Assassinio sulla Paimiro Togliatti, e mi aveva un po’ deluso. Tutt’altro discorso per questo libro.
Un’ora di lettura molto profonda che tocca temi delicati come la religione, l’eutanasia, la fede e la speranza.
Due sorelle completamente agli antipodi:
Laura, campionessa di tennis, che abbandona la carriera sportiva in nome della fede, e Cristiana, vittima della Sla, terribile malattia neurodegenerativa che di solito colpisce proprio gli sportivi. Una diattriba recondita tra le due che diventa battaglia teologica una volta che Laura decide di accudire la sorella.
Un conflitto contro il dolore che non accomuna il pensiero di Laura e Cristiana, fervida credenza contro totale ateismo.
Il risultato sarà una lotta impari contro un destino avverso e segnato. La forza del pensiero, visto come ossessione religiosa, che porta alla rinuncia del sogno da parte di Laura come tennista. Rinuncia continua invece a cui deve sottomettersi per forza Cristiana, per colpa di un male incurabile che inaridisce soprattutto i sentimenti. Che diventa fastidio nella rinuncia da parte della sorella di una vita migliore, quella che Cristiana appunto non avrà mai.
Buona lettura a tutti.