Nella città delle stelle dove si rincorrono i desideri e si può incontrare l’amore.
Un film di Damien Chazelle.
Con Ryan Gosling, Emma Stone, J.K. Simmons, Finn Wittrock, Sandra Rosko…
Titolo originale: «La La Land».
Commedia.
Ratings: kids+13.
Durata: 126 minuti.
Usa 2016. 01 Distribution.
Che cosa faresti per realizzare i tuoi sogni? A cosa rinunceresti per le tue ambizioni?
Sembra partire da queste domande l’ultimo film di Damien Chazelle che, dopo il sorprendente «Whiplash», reduce di sette premi agli ultimi Golden Globes e di ben quattordici candidature all’Oscar, arriva anche sui nostri schermi. Un vero e proprio musical, con richiami al passato, ambientato nei giorni nostri a Los Angeles, il luogo per eccellenza in cui si rincorrono i desideri di chi vorrebbe entrare nel mondo del cinema e dello spettacolo. Gli stessi di Mia (Emma Stone) che per ora si accontenta di servire caffè negli «Studios», passando da un provino all’altro senza avere mai l’occasione giusta, e di Sebastian (Ryan Gosling) che mentre sogna di suonare solo musica jazz, vera unica sua passione nella vita, spreca il suo talento in motivetti da pianobar per campare. L’incontro tra i due sboccerà nell’amore che presto, però, dovrà fare i conti con le loro grandi aspirazioni.
«La La Land» è questo e molto altro.
È una lettera d’amore alla città delle stelle (stars), all’arte in genere, alla vita che merita di essere vissuta, senza sprecare mai un’occasione. Il tutto condito dalla musica (colonna sonora firmata da Justin Hurwitz), dai passi di danza e dalle canzoni (con tanto di comparsa di John Legend) frammisti a quel tocco di malinconia che, in fondo in fondo, risiede sempre in ciascuno di noi. Un’opera bella, corale, ben girata nonché ben interpretata (protagonisti super!) che fa di “La La Land” uno di quei film che vorresti rivedere perché non solo il motivo musicale che accompagna il racconto ti entra dentro (non pochi, forse, usciranno fischiettandolo), ma anche per la verità dei sentimenti e delle emozioni messe in scena.
Ogni «goal» nella vita, inevitabilmente, dopotutto porta con sé l’amarezza di qualcosa a cui si è dovuto in qualche modo rinunciare per un amore (forse?) più grande. Imperdibile.