L’ha ripetuto più volte papa Francesco “ anche se si chiude la Porta Santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della Misericordia, che è il cuore di Cristo”
Più di 22 milioni di persone hanno attraversato la porta santa di San Pietro durante il Giubileo, una cifra enorme considerando che il Papa aveva deciso che non si concentrasse tutto a Roma e venissero aperte più di diecimila porte sante in tutte le diocesi del mondo.
Nessun grande evento, niente spettacoli. Il Papa ha voluto un Giubileo sobrio: «Tanti pellegrini hanno varcato le Porte sante e fuori del fragore delle cronache hanno gustato la grande bontà del Signore».
Di questa folla immensa di fedeli ha fatto parte anche tutta la Famiglia salesiana. Figlie di Maria Ausiliatrice, sacerdoti di don Bosco, ex-allieve/i, alunni di tutti i tipi di scuola, oratoriani, giovani del servizio civile, cooperatori, associazioni varie hanno intrapreso la strada della conversione e di abbandono all’abbraccio misericordioso del Padre.
Attraverso i vari giornali ispettoriali e altre fonti di comunicazione si è percepito lo spessore spirituale e vitale di tale partecipazione che si è realizzata in tanti modi diversi: pellegrinaggi a santuari , giornate di studio concluse con il passaggio convinto e atteso di quella porta misericordiosa, feste del grazie nel nome del Giubileo,ecc. E questo non solo in Italia, ma in tutto il mondo: dalle isole di Negros Occidentale alle megalopoli brasiliane, dalle case famiglia dei cinque Continenti alle Università; dai centri giovanili africani alle case di formazione salesiane. Ovunque il mistero buono della Misericordia ha attraversato i giorni di questo anno santo e ci ha fatto credere che è possibile vivere nella prossimità, che è bello custodire l’altro e incontrarsi “ corpo a corpo” col suo volto fino a sentirlo amico, fratello e sorella.
Ora che la porta si è chiusa sappiamo che c’è un passaggio preferenziale per chi segue don Bosco nella via dello stare con i giovani. E’ stato detto, e questo ci fa felici, che” L’educazione è un lavoro di Misericordia”. La porta, dunque, per chi si dedica a questo lavoro, rimane aperta, anzi, spalancata.