Vaticano – Nasce il “Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”
Papa Francesco ha istituto ufficialmente il ‘Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale’ con il Motu Proprio Humanam progressionem, nominando come Prefetto il card. Peter Kodwo Appiah Turkson.
Si tratta dell’altro maxi organismo, allo studio del Consiglio dei nove cardinali (C9) da circa tre anni, che accorpa i seguenti Pontifici Consigli: Giustizia e Pace, Cor Unum, Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e Pastorale per gli Operatori Sanitari. Il neonato Dicastero avvierà il suo lavoro dal 1° gennaio 2017, data in cui i suddetti quattro uffici cesseranno dalle loro funzioni e verranno soppressi.
All’interno del nuovo Dicastero figura una sezione totalmente dedicata ai migranti “posta ad tempus direttamente sotto la guida del Sommo Pontefice”, come si legge nell’art. 1 §4 degli Statuti. Una decisione inedita che risale direttamente ai tempi della riforma della Curia romana voluta dal Beato Paolo VI, quando il Papa manteneva per sé le prefetture del Sant’Uffizio (l’attuale Congregazione per la Dottrina della fede) e la Congregazione per i vescovi.
Una nota della Sala Stampa vaticana sottolinea che tale sezione vuole soprattutto “esprimere in maniera speciale la sollecitudine per i profughi ed i migranti” del Papa argentino che ha fatto dell’accoglienza e della vicinanza ai rifugiati uno dei punti chiave del suo pontificato. “Non può esserci oggi un servizio allo sviluppo umano integrale senza una particolare attenzione al fenomeno migratorio” che attualmente investe l’Europa e in particolare l’Italia.
“In tutto il suo essere e il suo agire la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo”, recita il Motu Proprio, approvato – insieme allo Statuto, ad experimentum – da Papa Francesco il 17 agosto scorso, su proposta del C9. “Tale sviluppo si attua mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato”, spiega il testo. Scopo del nuovo Dicastero è “attuare la sollecitudine della Santa Sede nei suddetti ambiti, come pure in quelli che riguardano la salute e le opere di carità”.
Esso – prosegue il documento – “sarà particolarmente competente nelle questioni che riguardano le migrazioni, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura”. Tutti temi che verranno approfonditi “nel solco della dottrina sociale della Chiesa”, come sottolineano gli Statuti. A tal fine, l’organismo “intrattiene relazioni con le Conferenze Episcopali, offrendo la sua collaborazione affinché siano promossi i valori concernenti la giustizia, la pace, nonché la cura del creato”.
Oltre a quella sui migranti, nell’organigramma del neonato Dicastero risultano la Commissione per la Carità, la Commissione per l’ecologia e la Commissione per gli operatori sanitari, “le quali operano secondo le loro norme” e sono presiedute dal Prefetto. Ovvero il cardinale Turkson, già presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax.
Fonte: Zenit