Libracci o libelli?

da | 20 Lug 2016 | Genitori

“Vendo libri scolastici come nuovi, mai toccati”

“Se qualcuno fosse interessato a questi libri, mi contatti in privato” è la frase che si legge in diverse pagine dei social dei neo-diplomati, accompagnata da una bella foto che mostra le copertine o il dorso dei libri di scuola usati negli ultimi anni.

Appena inizia il primo nei diversi contesti scolastici, subito seguono gli altri, stuzzicati dall’idea e per non rimanere indietro. Poi, a settembre, punteranno sulla vendita “porta a porta” davanti l’ingresso della scuola o dentro, laddove si può, con le macchine che mettono in bella mostra all’interno la mercanzia cartacea. Ancora non hanno neanche avuto i risultati finali dell’Esame di Stato, ma sentono il bisogno di liberarsi di questo fardello, di far spazio nella libreria, qualcuno forse di cancellare un periodo pesante della vita con questo gesto liberatorio.

C’è chi pensa di recuperare una parte della spesa fatta dai genitori, anche se l’eventuale ricavato difficilmente raggiungerà la famiglia. Mettono tutto in vendita, certo sempre meglio che conservare i libri – come alcuni hanno minacciato – per il falò di Ferragosto!

La battuta la fanno, però, studiando, hanno capito che bruciare i libri è un’azione che ricorda grandi mali, dunque vale la pena trovare altre soluzioni per disfarsene. Meglio sorridere adesso e certamente suscita il riso quando uno dei nostri commercianti improvvisati scrive “Vendo libri scolastici come nuovi, mai toccati”; o forse c’è da piangere? In effetti, la foto mostra testi immacolati e senza le classiche orecchie, il che ci riporta alla triste realtà che quei volumi non li abbia mai sfogliati!

Perché questa esigenza di venderli?

Difficile che i genitori li abbiano obbligati a mettere ordine in camera così; magari avranno travisato parole del tipo “ora che hai un po’ di tempo libero, metti in ordine la tua stanza ed elimina le cose inutili”. Allora tutto si gioca su ciò che è utile o inutile e in quale delle due categorie rientrino i libri di testo?

Dal un lato il mercato del libro usato è utile, poiché ridà valore a quei libri che verrebbero messi da parte certamente e fa’ risparmiare le famiglie; chi è fortunato, inoltre, pur non trovandoli intonsi, potrebbe trovarli pieni di utili appunti o con le parti più importanti già segnate. Comunque, viene da chiedersi perché tanta fretta nel volerli vendere. Hanno immediato bisogno di denaro per l’estate? Non mi pare sia la necessità la vera risposta. È un atto liberatorio? Pure questo non risponde al perché eliminarli da sé subito. In ogni caso, in tanti libri di seconda mano, in questi libri delle foto sui social, tolti quelli ancora incellofanati, ci sono il sudore ed il sangue di uno più anni e non solo in senso metaforico; ci sono le macchie di pizza o di succo di frutta mangiati e bevuti al volo; ci sono le frasi scritte dai compagni (alcune non sempre dignitose, altre da non dimenticare), i propri appunti preziosi, i baffi disegnati alle foto dei grandi personaggi ed autori, lo schema del gioco del “Tris”, i propri pensieri importanti fissati là quando quel libro era l’unico amico o nemico, forse persino una dichiarazione d’amore.

Marco Pappalardo: vinonuovo.it