“Devi soffermarti con umiltà anche
dinanzi ad una rugiada che brilla
davanti ad un filo d’erba, perché
potresti riuscire a vedere l’arcobaleno”
Romano Battaglia
Oggi non dobbiamo celebrare qualche festa, scartare dei regali o ricordare una ricorrenza importante…
In queste settimane ogni giorno sarà festa, una ricorrenza importante, perché ogni giorno è un dono, un regalo prezioso, di quelli che ci lasciano a bocca aperta!
Per apprezzare le bellezze della quotidianità, è necessario fermarsi, guardarsi intorno, perché ci sono doni che non si possono incartare, ci sono gesti, attenzioni, sguardi che non si possono ignorare o dimenticare.
Le semplicità della vita sono le nostre ricchezze.
In queste settimane vi proporremo degli spunti per sensibilizzare i nostri sensi e percepire il bello che Dio ci ha dato. Attraverso delle testimonianze e il racconto di alcune vite di piccoli semplici santi, scopriremo il tesoro che si cela nei semplici gesti della vita quotidiana.
Il punto fermo di questo nostro percorso sarà ancora la parabola del buon Samaritano, che ci ricorda di “non passare oltre” e di occuparci semplicemente di chi ci è accanto:
“Un sacerdote pone alcune domande a una famosa benefattrice, poco prima della sua morte.
“Non pensa che ciò che lei ha fatto è una goccia d’acqua in mezzo ad un’immensità di bisogni?”.
Risposta: “La sola cosa importante è la fedeltà personale”.
Bella lezione! E’ ben vero che non possiamo prendere su di noi tutti i problemi del mondo. Ma ciò che Dio richiede da ciascuno di noi è la fedeltà, è una marcia coerente con la nostra fede; è rispondere al bisogno che è posto davanti a noi. Non dobbiamo forse riconoscere che troviamo spesso dei pretesti per non fare ciò che è posto davanti a noi? Ci stimiamo sovraccarichi di doveri che riteniamo imperativi, sollecitati da tante urgenze che potrebbero attendere, preoccupati da tanti pensieri talvolta ingiustificati.
Molto spesso, simili al sacerdote o al levita della parabola del buon Samaritano (Lc 10,25-37) vediamo il nostro prossimo nelle difficoltà, ma “passiamo oltre” poiché questa è la soluzione più facile. Bisogna forse ricordare che il buon Samaritano – bella immagine del Signore Gesù Cristo – ha visto il ferito, si è fermato, si è avvicinato, si è chinato su di lui, l’ha curato e lo ha portato in un luogo sicuro?
Tra i nostri vicini, forse il vicino di casa, o nella nostra Chiesa, esistono certamente delle anime ferite dalla vita moderna, che giacciono (moralmente) sul ciglio della strada, incapaci di rialzarsi. Che cosa facciamo per loro?”
E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose.
Non è quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
la felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non è quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…
la felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose…
…e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone,
le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina,
la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore,
che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno,
e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco,
di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia,
scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami..
E impari che c’è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri,
che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’è nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
Fabio Volo