La giornata del Grazie per noi non nasce da qualche film americano sul “Giorno del Ringraziamento”, ma ha origine nel cuore stesso della storia della nostra famiglia salesiana e celebra la riconoscenza prima di tutto a Dio, per il dono di ogni giorno trascorso e poi ai suoi figli e soprattutto a chi, tra loro, svolge compiti di responsabilità nell’accompagnare i cammini delle nostre comunità di Figlie di Maria Ausiliatrice quindi, in modo particolare, alla nostra Ispettrice.
Ma da dove ha origine la Festa del Grazie che da sempre si celebra nelle nostre comunità educanti?
Sulla nascita della festa della riconoscenza troviamo informazioni nel terzo volume delle Memorie Biografiche. (cap. XLVIII)
[…] L’affetto, la stima, la gratitudine dei giovani verso D. Bosco non aveva limiti. Ma occasione speciale per dimostrare questi loro sentimenti era la festa di S. Giovanni Battista. Nel 1847 e nel 1848 gli alunni interni si erano contentati di leggere alcune brevi ma affettuose composizioni di auguri, i giovani esterni di offrirgli qualche mazzo di fiori. Che potevano allora far di più que’ poveretti? Ma l’affezione fu una industriosa consigliera; e forse che sarebbe in errore chi pensasse la colletta per Pio IX e le feste al Vescovi aver suggerito il modo di onorare D. Bosco?
Or dunque nel 1849 vi fu chi ebbe una felice idea. Carlo Gastini e Felice Reviglio accordatisi in segreto per vari mesi, risparmiando sul cibo e conservando gelosamente le loro piccole mance, riuscirono a comperarsi due cuori d’argento. Erano infastiditi, non sapendo in qual’ora presentare il loro dono; desideravano pure che altri non venisse in cognizione dei loro segreto perchè a D. Bosco tornasse inaspettata la cosa. Eravamo già alla vigilia di S. Giovanni. – Come fare? – si chiedevano a vicenda. La stanza di D. Bosco era vicina a quella ove dormivano gli alunni, perchè egli voleva averli sempre sott’occhio. Quando dunque tutti i giovanetti furono a riposo, Gastini e Reviglio andarono a bussare alla porta di D. Bosco, il quale benchè l’ora fosse molto tarda, essendo ancora in piedi, rispose che entrassero. Pensate la sua meraviglia e commozione nel vedersi presentare quei due cuori d’argento, e nell’udire le poche, ma cordiali parole di augurio di quei suoi due buoni figliuoli.
Il domani da tutti i compagni si seppe di quel dono, e non senza un po’ di gelosia, e proponendo ciascuno che per l’anno venturo si sarebbe fatto una bella festa da tutto l’Oratorio. Così effettivamente avvenne.