Le FMA di Milano aprono “Casa Laura Vicuña”
Il Papa all’Angelus del 6 settembre 2015:
“Il dramma dei migranti scuota le coscienze: non basta dire ‘coraggio, pazienza!’ […] La speranza cristiana è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura. […] Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma”.
La Madre, Suor Yvonne Reungoat, con lettera all’Istituto dell’8 settembre 2015:
“Vi invito a trovare una modalità di coordinamento per agire in sinergia e mettervi in contatto con persone e autorità competenti. Tutto ci stimola a porre gesti concreti per accogliere una famiglia di migranti o minori non accompagnati, giovani, mamme con bambini. I poveri non possono aspettare! Gesù ci rassicura: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40”).
Ci siamo subito attivate. L’Ispettrice, Suor Maria Teresa Cocco, raggiunta da una telefonata di Mons. Paolo Martinelli, uno dei Vescovi ausiliari della Diocesi di Milano, ci ha interpellate in merito. In una zona “periferica” del nostro caseggiato di Via Bonvesin c’era uno spazio da tempo disabitato: l’alloggio del Cappellano residente.
Raduno straordinario di Consiglio, richiesta di parere alla Comunità… tutte d’accordo con entusiasmo: “Ritocchiamo, aggiorniamo quello spazio, rendiamolo separato da quello comunitario (bastava murare una porta) e offriamolo alla Caritas diocesana, collegata al Comune di Milano e alla Prefettura, per l’accoglienza di qualche migrante: famiglia? Persone singole? Giovani donne?”
Il VIDES ispettoriale ci ha devoluto 4.500€, il provento del 5 per mille dell’anno 2013, più alcuni strumenti necessari ad un alloggio, l’associazione Auxilium 1.000€, la Caritas Parrocchiale arredi e biancheria, alcune Suore della Comunità il lavoro di preparazione, e finalmente, il 22 gennaio, dopo mesi di contatti, pratiche burocratiche espletate dalla Caritas, firma del comodato gratuito, attesa,… sono arrivate quattro giovani africane accompagnate dalla loro “tutor” del centro di accoglienza.
Abbiamo concluso che ce le mandava Laura Vicuña, la piccola migrante… e abbiamo denominato “Casa Laura Vicuña” l’appartamento che le accoglie e che dà loro la possibilità di iniziare una vita più autonoma.
Hanno lo status di rifugiate, sono contente di essere vicine a noi e noi siamo contentissime di aver loro potuto offrire un ambiente accogliente e sicuro. Data la difficoltà della lingua, possiamo ancora comunicare poco, ma il linguaggio del cuore tutti lo capiscono.
Ci dà molta gioia, soprattutto, l’aver obbedito al Vangelo.
per la Comunità “Maria Ausiliatrice” di Milano
Suor Maria Vanda Penna