Nel tempo estivo, tra la conclusione delle ultime fasi di un anno scolastico e pastorale, la programmazione di quello successivo, le proposte educative di campi o altre esperienze insieme, noi viviamo la celebrazione dei giubilei di professione delle sorelle che hanno raggiunto un anniversario significativo di vita consacrata.
75, 70, 60, 50, 25 anni sono un dono: essere giunte fin qui non è cosa da poco, eppure non basta. Se si considera quanto lavoro s’è fatto in tanti anni di vita consacrata, si resta ammirati: eppure non basta. Nel tempo si sono accumulate esperienze, conoscenze, competenze, forse anche quella saggezza fatta di discrezione e di benevolenza, di lucidità e lungimiranza che si è nutrita di preghiera, di ore di meditazione, di ascolto attento della parola: eppure non basta.
Quello che resta da capire, quando si celebrano anniversari giubilari, è quanto abbiamo bisogno che Gesù si chini su di noi a lavarci i piedi: quanto abbiamo bisogno di essere perdonati, quanto abbiamo bisogno di riconoscere il nostro bisogno!
Quello che resta da capire è il segreto della missione di annunciare il Vangelo della speranza anche quando noi ci sentiamo inadeguate, perché la missione non sono i mezzi e le strutture o il numero delle comunità, ma la gioia che ti fa cantare e ti rende capace di dare gioia: ecco, sono contenta del mio Signore!
Quello che resta da capire è che Gesù siede alla destra del Padre e ci attira a questa comunione con un’attrattiva che ci fa dimenticare tutto, ci rende libere da tutto, ci rende inattaccabili dalla tristezza e dal ripiegamento su noi stesse. Non abbiamo tempo per essere tristi: urge correre verso il Signore perché siamo state conquistate da Lui.
Celebriamo i giubilei per dire grazie e per invocare la benedizione del Dio fedele che rivela ai suoi amici i segreti che li riempiono di gioia.
E concludo con un augurio per tutte: il tempo estivo sia anche per ciascuna tempo in cui coniugare riposo e bellezza, privilegiando quella del creato che il nostro Papa ci invita a custodire e contemplare per stupirci e immergerci in una preghiera corale di ringraziamento.
E con san Francesco, ripetiamo insieme: “Laudato sii mi Signore” !
sr Maria Teresa Cocco