Don Bosco e la Madonna: da pastorella a Regina

da | 19 Mag 2015 | La buona parola

Per la prima volta l’aveva vista in sogno, come una donna di maestoso aspetto. Poi, in altri sogni si presentò come una giovane pastorella. Era la Madonna che fu presente lungo tutta la vita di Giovanni Bosco e che assunse, di volta in volta, il compito di Maestra, di Madre, di aiuto.

Aveva solo nove anni quando fece il sogno rivelatore. Giovannino, il bambino dei Becchi, già orfano di padre, quel mattino, sceso nella cucina della sua povera casa nella frazione dei Becchi, raccontò la sua “visione” notturna. Tante furono le interpretazioni del sogno, ma nel cuore del bimbo destinato a diventare l’amico dei giovani, si era impresso per sempre lo sguardo buono di quella donna maestosa vestita di sole che indicandogli il campo del suo futuro lavoro educativo, gli aveva detto: “Renditi umile, forte, robusto”.

Anni dopo,quando ormai l’Oratorio aveva appreso il suo avvio, ma c’erano tante fatiche,nel sogno del 1844, dopo la solita scena di una moltitudine di animali di ogni specie, apparve la Pastorella misteriosa. E’ lo stesso Don Bosco che racconta: «Dopo aver molto camminato, mi trovai in un prato dove quegli animali saltellavano e mangiavano insieme, senza che gli uni tentassero di mordere gli altri. Oppresso dalla stanchezza, volevo sedermi, ma la Pastorella mi invitò a proseguire il cammino. Fatto ancora breve tratto di via, mi sono trovato in un vasto cortile con porticato attorno, alle cui estremità vi era una chiesa. Qui mi accorsi che quattro quinti di quegli animali erano diventati agnelli. Il loro numero poi divenne grandissimo. Continuando nel sogno, volli domandare alla Pastora che cosa significasse tutto questo.

— Tu comprenderai ogni cosa — mi rispose — quando con i tuoi occhi materiali vedrai di fatto quanto ora vedi con gli occhi della mente. Più tardi — continua Don Bosco — questo, congiuntamente con un altro sogno, mi servì di programma nelle mie deliberazioni».

Maria, che il Santo educatore invocherà e farà invocare con il titolo di Ausiliatrice, seguirà passo dopo passo il nascere della Congregazione salesiana tanto che, ormai giunto quasi al termine della sua vita, ripeteva ai suoi: “E’ lei che ha fatto tutto!” E piangeva di commozione ricordando le tappe del suo cammino in cui aveva sentito in modo evidente la protezione della Vergine.

Quando poi, durante la costruzione della Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino, si trattò di rappresentare la Madonna in un grande quadro artistico, don Bosco volle che le si attribuissero le sembianze di regina. Una sovrana che usa il suo potere per portare pace e aiuto. Il suo scettro si leva per confortare e benedire. Tiene in braccio suo figlio come una vera madre, ma nello stesso tempo sa difendere chi è nel bisogno e nella pena.

In tempi particolarmente difficili per la Chiesa, Don Bosco (1815-1888) divenne apostolo della devozione all’Ausiliatrice: nel 1862 così confidava a Don Cagliero, futuro cardinale: “La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la vergine santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana”

Anche oggi l’Ausiliatrice è riconosciuta dalla Chiesa come la Madonna dei tempi difficili, i tempi in cui la Chiesa è attaccata come tale, in cui i cristiani sono perseguitati perché cristiani, perché parlano con franchezza di Dio, perché testimoniano che Gesù è il Signore.

201505 I sogni missionari di don Bosco

PAROLE di Don Bosco sull’AUSILIATRICE

  • Chi confida in Maria non sarà mai deluso.

  • In Maria ho riposto tutta la mia fiducia. La Madonna non lascia mai le cose a metà.

  • Io vi raccomando di invocare sempre il nome di Maria, specialmente con questa giaculatoria: Maria Ausiliatrice dei Cristiani, prega per noi. É una preghiera non tanto lunga, ma che si esperimentò molto efficace.

  • La nostra confidenza é nell’aiuto di Maria Ausiliatrice.

  • Si dica e si predichi sempre che Maria Ausiliatrice ha ottenuto e otterrà sempre grazie particolari, anche straordinarie e miracolose per coloro che concorrono a dare cristiana educazione alla pericolante gioventù colle opere, col consiglio, e col buon esempio o semplicemente con la preghiera…

  • Quando vogliate ottenere qualche grazia prendete come abitudine di recitare questa giaculatoria:
    Maria Auxilium Cristianorum, ora pro nobis… Moltissimi invocandola con questa giaculatoria, ottennero grazie speciali.