Il nonno di Gianni Agnelli, fondatore della Fiat, intervistato dal Bollettino Salesiano, nel 1934, ricorda così il padre e maestro dei giovani.
A sua volta fondatore di una “fabbrica dell’educazione”.
Il Senatore Giovanni Agnelli ricordava così Don Bosco: “Quando io ero piccolo, ebbi la fortuna di conoscere Don Bosco mi pare di vederlo ancora, semplice e familiare, seduto alla mensa di mio nonno. Allora la “Fiat” non esisteva; Torino non era ancora una città industriale; però Don Bosco aveva già posto le imprese del suo immenso edificio di bene, della sua fabbrica di educazione che doveva estendersi fino agli ultimi confini della terra.
La “Fiat” conosce molto bene l’importanza sociale e religiosa dell’Opera Salesiana, perché dovunque arrivano le nostre macchine, dovunque vadano, per vie nuove e in terre sconosciute, là incontrano immancabilmente questi “pionieri” della civilizzazione, là trovano dispiegate le bandiere gloriose di Don Bosco”.