L’ormai famoso proverbio africano dice che ci vuole un intero villaggio per crescere un bambino. Oggi quella comunità tradizionale che doveva educare i giovani, deve raccogliere il guanto della sfida che gli sta lanciando il mondo virtuale di Internet. Il cyber spazio, nuovo punto di riferimento giovanile, con la sua struttura aperta e poco controllabile permette a tutti di dire “la sua” e può nascondere tanti pericoli e oscenità.
Navigando senza prudenza in questo “villaggio digitale”, si può finire nel quartiere sbagliato dove i nostri dispositivi elettronici rischiano di trasformarsi in vaso di Pandora.
La mitica fanciulla della mitologia greca che aveva ricevuto in dono da Zeus un vaso con divieto di aprirlo e da Ermes un altro dono la curiosità, non ha resistito e aprendo il vaso ha fatto uscire il peggio che c’è sulla terra.
Molti ragazzi “navigatori digitali” somigliano a Pandora. Senza freni inibitori la loro curiosità è più forte di tutte le raccomandazioni e non sanno che dentro lo schermo ci può essere uno scrigno pieno di spiriti maligni. Questo, purtroppo, lo riscontriamo dai sempre più numerosi casi della cronaca nera legati al mal’uso delle nuove tecnologie in Italia e nel mondo.
Le “tendenze” tra i giovani on line
In occasione della 12° Giornata mondiale della sicurezza in rete – (Safer Internet Day, il 10 febbraio 2015) sono emersi i risultati dell’ indagine -”La dieta mediatica dei nostri figli” realizzata dal professor Tonino Cantelmi dell’Università Lumsa e presentata da MOIGE (Movimento Italiano Genitori) e dalla Polizia postale, che a dir poco sono preoccupanti.
I minori-“nativi digitali” hanno dichiarato che:
- 1 su 3 crea una falsa identità sui social
- 1 su 3 crea delle nuove amicizie in rete con perfetti sconosciuti
- 1 su 5 accetta incontri “al buio” con questi “nuovi amici”
- più del 13% di ragazzi (14-20enni) ha scambiato messaggi o immagini a sfondo sessuale (fenomeno di sexting) dando il proprio numero di cellulare a estranei conosciuti in rete e il 60% di essi non vede niente di pericoloso nel ricevere o inviare materiale hot oppure lo trova divertente
- il 60% (14-20enni) almeno una volta ha utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno
- 1 adolescente su 5 ha pubblicato su internet proprie foto imbarazzanti
E i genitori che a loro volta ammettono che:
- 4 su 10 non impongono ai propri figli nessun limite di tempo alle connessioni online
- 1 su 4 non sa niente o poco della attività in rete dei loro figli
Secondo la Polizia Postale nel 2014 è anche raddoppiato il numero delle denunce per cyber bullismo, furto di identità, diffamazione online e le ingiurie via e-mail.
Combattere insieme per un Internet più sicuro.
Le statistiche e le tendenze simili tra i paesi sviluppati, rivelano che la problematica di un uso sicuro e responsabile delle nuove tecnologie tra i giovani, in primis, è un fenomeno globale e tema bollente per ogni paese dotato di “banda larga” e si ampia con la diffusione del web.
Con la partecipazione di 113 paesi, il 10 febbraio si è celebrata la Giornata mondiale della sicurezza in rete- Safer Internet Day (SID).
In Italia sotto lo slogan “Creiamo insieme un Internet migliore” SID 2015 ha creato un largo fronte con specifiche campagne educative in tutto paese.
A Roma presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza è stato presentato il progetto “Per un web sicuro”- promosso da Moige e dalla Polizia Postale in collaborazione con Trend Micro, Hp, Vodafone e Cisco che ha coinvolto 70 scuole medie in 15 regioni d’Italia. Circa 23.000 studenti e 50.000 adulti in tutta Italia hanno partecipato agli open day con la presenza di un esperto della Polizia di Stato.
A Milano presso l’Università Bicocca si è svolto un show formativo con centinaia di studenti provenienti da tutta la Lombardia e al Piccolo Teatro di Milano SID 2015 si è celebrato con sketch teatrali e racconti.
Per un Internet più sicuro, con un linguaggio e sensibilità molto vicino ai giovani la Polizia di Stato ha promosso la 2° edizione della campagna itinerante – “Una vita di Social”- con diversi workshop e un autoarticolato di 18 metri che visiterà circa 60 città italiane.
Un altro progetto -“Generazioni connesse”- con omonimo sito coordinato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca) e co-finanziato dalla Commissione Europea, tratta i problemi della vita on line dei giovani con una serie di divertenti video – “Se mi posti ti cancello”.
La nostra “società liquida” come la definisce il filosofo Bauman “vive nel paradosso dove l’enorme progresso tecnologico ha lasciato indietro lo sviluppo delle coscienze e i rapporti umani”.
Internet, che abbiamo abbracciato senza troppe considerazioni, sta influenzando i nostri pensieri e i nostri valori.
C’è un urgente bisogno di educare i giovani a utilizzarne questo strumento in tutta la sua complessità con i suoi pregi e difetti.
Una ricerca di Scuola.net, effettuata in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze e l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” ha svelato che più del 83% dei ragazzi intervistati vorrebbe partecipare all’interno della propria scuola a delle lezioni sull’uso dei social network e Internet.
Bojana