Una sensazione di gioia e pienezza avrebbe pervaso qualunque mamma e papà, sabato 10 gennaio 2015, all’incontro con le Suore Salesiane, con alcuni laici, per condividere gli esiti del loro Capitolo Generale. Una profonda certezza che la scelta di affidare i nostri bambini alla loro vigile cura è stata non solo corretta, ma rappresenta “quel di più, quel meglio” che ciascuno di noi vuole donare ai propri piccoli.
Un “di più” che trova, ancora una volta, nel carisma salesiano la sua origine: la Scuola alla quale affidiamo i nostri bambini ogni mattina, si propone di essere una casa, un punto d’accoglienza caratterizzato dalla gioia, un luogo dove ciascuno si deve sentire accolto come unico e irripetibile, chiamato con il proprio nome e salutato con gioia. Non poco per ogni nostro bimbo “sentirsi il prediletto”, alla maniera di Don Bosco.
L’immagine che ricorderò sempre, è rappresentata da un video, riassuntivo dell’impegno per i prossimi 6 anni, assunto dal Capitolo Generale XXIII, a nome delle quasi 14.000 Suore Salesiane e delle Comunità educanti di tutto il mondo.
I bellissimi ragazzi californiani sulla loro tavola da surf, si avventurano in un mare agitato e con onde travolgenti: una metafora scelta per rappresentare la proposta salesiana che è solida e va veloce, in un mondo dove tutto e tutti sembrano più liquidi e dove non vi è alcuna certezza.
E sceglie con fermezza di cavalcare le onde, sicura di un bene e di una bellezza per ciascuno, nonostante la “liquidità di tutto”.
Suor Maria Teresa Cocco, l’Ispettrice, ha ricordato che è necessario “esserci” ed “essere felici” nella propria presenza, senza fretta e senza recriminazioni, diventando casa, amando senza misura e senza limiti di tempo, poiché questo esempio lascia un segno indelebile nella vita di chiunque varchi la soglia di una casa salesiana. Le nostre suore hanno scelto con gioia di “cavalcare l’onda”, di immergersi sempre più nel mondo dei giovani, di aprire le loro case per tempi prolungati per accogliere nuove proposte di incontro e di aggregazione, un punto di riferimento certo e disponibile.
Le opere salesiane devono essere luoghi di relazione, di gioia, di accoglienza incondizionata e di attenzione ai più piccoli e ai beni comuni.
Lo spirito è quello di essere animate da una passione missionaria che si deve rinnovare ogni giorno, per trovare nuove vie per comunicare con gioia la fede in Gesù, che è solida e certa, come la tavola da surf. Anche attraverso i social media, se necessario. Società liquida e fede sono compatibili: c’è una via percorribile, bisogna solo decidere di danzare sulle onde.
L’apertura del Capitolo Generale ai laici e ai giovani, è stata una scelta inedita, che ha contribuito ad arricchire la riflessione e le proposte mirate ad una sempre maggior efficacia della nostra missione educativa in corresponsabilità con le famiglie, che a volte faticano a riconoscere i segni della presenza di Dio nei gesti e negli eventi di ogni giorno.
“Trovate un tempo senza fretta, sedetevi con i vostri figli e ascoltate i loro pensieri: i ragazzi non devono sentirsi smarriti. La vostra presenza fisica, quieta e dedicata, diventa un momento di credibilità e autorevolezza per ogni bambino”. Dobbiamo tutti trovare questo tempo, per avvicinarci sempre più ai nostri figli, per amare ciò che amano loro affinché anche loro, guardandoci con occhi vispi a cui non sfugge nulla, amino ciò che amiamo noi. Dipende da ciascuno di noi, ricordiamocelo ogni mattina.
E sul surf è bellissimo andare!
Elena Grecchi, mamma (Scuola Primaria – Bonvesin)