Forse ho esagerato. Questa mattina una persona mi ha chiesto di confessarmi, un altro voleva darmi l’otto per mille’. Scherza Roberto Benigni nella seconda parte del suo spettacolo ‘I dieci comandamenti’ che ha incollato alla tv dieci milioni di persone.
Dieci milioni di persone su Raiuno a sentir parlare dei comandamenti. Raccontati per quel che sono davvero: non obblighi imposti all’uomo da un dio capriccioso, non un elenco di no.
Al contrario, Benigni ha spiegato i dieci comandamenti come i consigli amorevoli di un Padre buono che vuole prendersi cura dei figli e gli dà qualche dritta su come vivere bene, in pace con lui e con gli altri. Sta qui la ragione del successo, insieme alla grande capacità di Benigni di tradurre per tutti ciò che appare per pochi? Credo che sia anche qui: dieci milioni di persone incollate al tv a sentire Dio che parla a Mosè come se fosse la prima volta che lo sentissero parlare. Forse, dopo tanti anni, era davvero la prima volta.
E così, nonostante le polemiche sui compensi, su quel che va e quel che non va, polemiche che non mancano mai, questo avvicinamento al Natale ha avuto nei ‘Dieci comandamenti’ in Rai un grande appuntamento di popolo, riunito ad ascoltare le dieci parole dettate sul Sinai dal Signore a noi, per farci vivere bene e prepararci all’arrivo di suo Figlio, molti secoli dopo. Noi che siamo nati dopo Gesù Bambino e ogni anno ci prepariamo ad accoglierlo di nuovo e di più nei nostri cuori, riceviamo i comandamenti illuminati a fuoco vivo dal Vangelo. E siamo contenti di sentirli tornare protagonisti delle prime serate televisive, troppo spesso invase da storie violente o insulse.
Viva i Dieci Comandamenti, che ci aiutano a vivere con gioia la vita!
Si è molto parlato del non rubare, per l’attualità politica che sconvolge l’Italia. Ed è vero: è uno dei comandamenti più sconosciuti e violati.
Ma quii vorrei soffermarmi sul quarto, quello che a Benigni piace di più. Dice il libro dell’Esodo: ‘Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà’. Onora il padre e la madre. Attenzione! Spiega subito lui, la parola non è stata scelta a caso. “Onora” nella Bibbia si usa anche per Dio e così bisogna amare e onorare i genitori in in un modo simile a quello con cui onoriamo Dio. Sono coloro che, rispondendo sì al disegno di Dio, ci hanno dato la vita…
Onora anche il nonno e la nonna! E questo è bello, è importante. Oggi tanti bambini, tanti ragazzi, trascorrono tantissimo tempo con i nonni, perché i genitori lavorano. I nonni sono fondamentali, ricorda Benigni in tv, perché sono i genitori dei nostri genitori e allora anche loro un po’ mamma e papà. Mi vengono in mente le lunghe genealogie di Gesù che a volte abbiamo letto nel Vangelo: sembrano noiose, ma hanno un senso! Sono un lungo elenco di genitori, di papà, mamme e anche nonni e bisnonni… Senza di loro Gesù non sarebbe nato. Senza i nostri nonni noi non ci saremmo e spesso tanti ragazzi non saprebbero nemmeno dove passare il pomeriggio, da chi farsi accompagnare a calcio o a danza, a chi confidare quei dubbi, quelle paure, quei sentimenti del cuore di cui non si riesce a parlare con nessuno.
E allora viva i nonni! E quando siamo più grandi e non siamo più noi ad aver bisogno di loro, ma loro di noi, mamma e papà, nonno e nonna, ricordiamoci sempre il quarto comandamento, che è fatto per rendere felici noi, oltre che loro. Passiamo più tempo insieme a loro! Alla fine staremo meglio tutti. Come ha detto Benigni bucando lo schermo: ‘Questo comandamento vuol dire regalare noi stessi, il nostro tempo, la nostra presenza ai nostri genitori’. E se ti viene il dubbio: ‘quando penso a me se mi dedico a loro?’ (e diciamo la verità, ci viene…), ‘la risposta è nel comandamento, c’è più vita nelle nostra vita, quindi è più piena, quindi più lunga’. Come avviene il miracolo? ‘Dando più senso alla nostra vita e a quella degli altri’. Provare per credere. Benedetta tv.
Sabrina Cottone