Massimo Recalcati ed. Einaudi
Periferia di Milano, anni Settanta. Gli anni del terrorismo e della droga, dei sogni di Oriente e di liberazione. Una mattina, nella classe di un Istituto Agrario, fa la sua apparizione Giulia, una giovane professoressa di lettere che parla di letteratura e di poesia con una passione sconosciuta. E’ quell’incontro a “ salvare” Massimo Recalcati che, in questo libro dedicato alla pratica dell’insegnamento, riflette su cosa significa essere insegnanti in una società senza padri e senza maestri, svelandoci come un bravo insegnante sia colui che sa fare esistere nuovi mondi, che sa fare del sapere un oggetto del desiderio in grado di mettere in moto la vita e di allargarne l’orizzonte. E’ un piccolo miracolo che può avvenire nell’ora di lezione: l’oggetto del sapere si trasforma in un oggetto erotico, il libro in un corpo. Un elogio dell’insegnamento che non può accontentarsi di essere ridotto a trasmettere informazioni e competenze. Un elogio della stortura della vite che non deve essere raddrizzata ma coltivata con cura e riconquistata nella sua singolare bellezza.
L’incontro magico
Robin Williams, l’insegnante cult dell’Attimo fuggente ci ha lasciati da poco, ma c’è qualcuno che ne segue le orme. E’ lo psicanalista Massimo Recalcati, che partendo da una storia personale, racconta in un saggio come si è innamorato della scuola.
Ha soli 7 anni Massimo quando viene solennemente bocciato in seconda elementare. Il seguito della sua vita ha il colore grigio della noia e del disincanto. Non gli va di studiare. Incontra maestre dal pensiero unico, che non lasciano spazio alla fantasia degli alunni e di fronte al guizzare del fuoco dicono che è bello solo perché si muove. Non danno importanza alla festa dei suoi colori, alla luce che illumina la notte, tutte qualità apprezzate dagli scolari. Massimo ricorda quella maestra “ tristemente monocorde che ripeteva il suo sapere morto mentre le nostre facce riflettevano un’apatia rassegnata mista a timore. In quel caso il rifiuto di apprendere fu il mio moto personale di protesta”. Sua madre piangeva e non riusciva a trovare una via d’uscita per quel figlio svogliato e lazzarone. Più tardi, un’altra bocciatura fino a quando, dopo altri episodi di violenza, tipici degli studenti del ’77, arriva l’incontro magico. “Quando ti ho incontrata avevo diciotto anni…Ne ero stato fulminato..eri venuta tu che parlavi di solitudine, di lotta, di desiderio attraverso i poeti e mi bastava…sei arrivata lì mandata da non so chi e io so soltanto che ti ho presa al volo. Una vita non si gioca tutta nella contingenza di un incontro?”. A distanza di quasi quarant’anni, Massimo Recalcati. Tra i più noti psicanalisti d’Italia, attribuisce a quell’incontro con Giulia, la sua giovane insegnante di lettere, la sua crescita, la sua carriera, la sua vita. Proprio così perché è convinto che : “ Un’ora di lezione può cambiare la vita”.