USA 2014
Durata 125′
Genere: Drammatico
Regia di: Josh Boone
Cast principale: Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern, Sam Trammell, Nat Wolff
Tematiche: malattia, morte, amore, speranza, fede
Target: da 14 anni
Consigliato
Hazel e Augustus, giovanissimi: lei, 17enne, da anni combatte con forme tumorali che le riducono le aspettative di vita e le causano frequenti crisi respiratorie; lui, 18enne, ha perso una gamba per un cancro alle ossa e vive un po’ meglio, ormai abituato alla protesi. Il luogo dove avviene il loro incontro è un improbabile centro di supporto a ragazzi malati come loro, dove Hazel va di malavoglia spinta dai genitori; tutto le risulta falso e angosciante in quel luogo.
Ma Augustus, spiritoso e affascinante, le strappa un sorriso e la promessa di rivedersi, quindi le regala un’amicizia vera e profonda, in cui può essere se stessa, sopportando i suoi sbalzi di umore e condividendo le sue scoperte. Per esempio quella della lettura del suo romanzo preferito e del sogno di incontrare, prima o poi, il suo autore che vive ad Amsterdam… Ma il viaggio è lungo e faticoso per lei, più che un sogno è un’utopia. Però Augustus, che conquista anche i genitori di Grace, non è il tipo da arrendersi…
Il film di Josh Boone risulta un onesto, commovente e a tratti divertente ritratto di due ragazzi belli, sorridenti e vitali, che vogliono essere trattati da persone, non da malati. Merito della qualità del film sono, oltre a una bella sceneggiatura che alterna dramma e momenti umoristici e a dialoghi ben scritti, le prove degli interpreti, in particolare la giovane Shailene Woodley. E una serietà di fondo del film, che seppur con qualche limite, descrive bene la dimensione di infinito, di “per sempre” che possono chiedere alla vita e a un sentimento reciproco due ragazzi che non sanno quanto gli sarà concesso di stare insieme.
Due ragazzi che si interrogano a vicenda su paure e speranze (bella la scena in cui leggono, nella casa-museo di Anna Frank, “Dio vuole che gli uomini siano felici, dove c’è speranza c’è vita”), dubbi continui e fragili certezze.
Antonio Autieri (www.sentieridelcinema.it)