Pastorale Giovanile FOM – Diocesi di Milano
Il logo dell’anno oratoriano è l’immagine simbolo di un percorso e racchiude al suo interno gli elementi chiave di tutta la proposta. Sarà il segno di un cammino da vivere… «solo insieme»!
Un messaggio semplice e immediato sarà quello che rivolgeremo in oratorio per il prossimo anno pastorale: si è cristiani«solo insieme»! Nessuno diventa cristiano da solo e nessuno può continuare a essere cristiano se non condivide la sua fede e la sua vita insieme ad altri che, come lui, sono discepoli del Signore.
«Solo insieme» è il titolo dell’anno oratoriano 2014-2015 che nel logo della proposta si compone fra la limpidezza del bianco e l’esplosione del colore. Il bianco è il segno dell’appartenenza di ogni cristiano alla famiglia dei figli di Dio e quindi alla comunità di chi ha ricevuto il dono del Battesimo e condivide la propria fede nell’unico Signore Gesù, il solo per mezzo del quale ciascuno di noi è diventato una nuova creatura. Si tratta di una grazia che interpella ciascuno personalmente e quindi «lui solo».
La risposta al dono della fede non può che essere personale e libera, così come la scelta della propria testimonianza nel mondo mettendo in pratica il Vangelo. La parola «solo» del logo assume dunque, per il riferimento al cristiano e a Cristo, il colore bianco, quello della trasfigurazione e quindi della risurrezione. Il segno del Battesimo crea dunque un legame inscindibile con il Signore, per cui noi stessi nel mondo, con il nostro amore, possiamo portare il suo amore.
Ma per alimentare questa comunione con lui non possiamo che essere aiutati! L’esempio e le parole di credenti che ci hanno preceduto, i nostri genitori, i nostri nonni, i catechisti e le catechiste, gli educatori, il nostro «don» o le religiose che abbiamo incontrato a scuola o in oratorio sono stati il motore che ha alimentato o sta alimentando la nostra fede e generano il nostro desiderio di far parte di una comunità viva e riconoscibile che è la nostra. Ciascuno di noi potrebbe fare l’elenco dei nomi di chi ha saputo essere per noi testimone di fede e di carità: là dove questo elenco risultasse povero e scarno sentiremmo come la nostra appartenenza alla comunità sia di fatto poco concreta e visibile.
La condivisione della fede è il tutto che ci tiene insieme. Una condivisione che ha dei volti e dei nomi precisi che si sforzano di seguire il Signore con fedeltà e che, lasciandosi alimentare dalla forza dello Spirito santo – che dà forma alla Chiesa – riescono a far sì che l’insieme della comunità abbia i colori della festa, della bellezza «contagiosa» e della novità che genera entusiasmo e desiderio di rinnovata fraternità.
«Solo insieme» è dunque una condizione indispensabile per stare con il Signore, per comunicare il Vangelo e per «scacciare» ogni forma di egoismo e divisione. «Insieme» si può davvero trovare la forza di lottare contro il male, di trovare quel coraggio che da soli perderemmo. Un «insieme» che ha dentro tutta la variegata e «colorata» capacità dello Spirito di rinnovare il cuore di ciascuno per il bene di tutti. Del resto, «a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune» (1Cor12, 7).
È così che tutti i membri della comunità cristiana sono di fatto «inviati», sul modello di quei dodici che il Signore Gesù «costituì» sul monte. I loro nomi sono scritti in modo indelebile nella storia. Li abbiamo riportati nel logo perché sono coloro che Gesù ha scelto, ha voluto e ha messo «insieme»per stare con lui e formare la Chiesa. La loro testimonianza ha segnato il cammino della comunità cristiana. Ciascuno di loro aveva la sua personalità e la sua caratteristica: ognuno si è lasciato guidare dallo Spirito per cui il colore di quei «dodici» nomi è lo stesso colore di quell’insieme che è la Chiesa di oggi, per cui val la pena riferirsi alla prima comunità cristiana, quella descritta negli Atti degli apostoli per costruire oggi una Chiesa in cui il Signore possa ancora «aggiungere» (cfr. Atti 2, 42-47) tanti altri – partendo proprio dai più piccoli – che accolgano il dono della sua salvezza e scelgono di vivere nell’amore.